West Side Story
Roma, Terme di Caracalla, dal 5 al 17 luglio 2025

Un’audace produzione teatrale, un cast di eccezione, musiche indimenticabili: “West Side Story” alle Terme di Caracalla. Un evento non consueto, un musical che approda tra le rovine di uno dei luoghi simbolo di Roma nell’ambito del Caracalla Festival.

Il regista Damiano Michieletto, rinnovando la sua collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, regala al pubblico uno spettacolo coinvolgente ed emozionante, una nuova visione di uno dei più celebri musical americani nella quale, seppure restando fedele al libretto del capolavoro di Bernstein, la vicenda viene attualizzata con simboli (la grande fiaccola della statua della libertà in pezzi sul palco) e riferimenti (il sogno americano infranto).
Dopo quasi settant’anni dal debutto di questa commedia musicale, avvenuto al Winter Garden Theatre di Broadway a New York, il 26 settembre 1957, la storia narrata in “West Side Story”, ispirata al dramma shakespeariano di Romeo e Giulietta, è ancora molto attuale, affrontando temi universali come l’amore, il conflitto interrazziale, un tentativo di stupro, il desiderio di una vita migliore. Tematiche complesse, legate a questioni sociali ed etniche che già all’epoca segnarono un punto di svolta e che l’opera affronta con dialoghi forti e crudi, attualmente improponibili se il musical fosse stato scritto oggi (il politicamente corretto non lo avrebbe mai accettato), ma che, fortunatamente, la cancel culture non ha stravolto, consentendo così a tutti i protagonisti dell’evento di restituire al numerosissimo pubblico accorso nell’eccezionale location per la visione, di apprezzare un capolavoro senza tempo.
Eccezionale il cast che la produzione mette in campo, unendo talenti internazionali ed italiani: il Direttore musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti, 40 artisti specialisti di musical chiamati appositamente per questa produzione, tra cui gli interpreti principali: Marek Zurowski (Tony), Sofia Caselli (Maria), Sergio Giacomelli (Bernardo), Natascia Fonzetti (Anita) e Sam Brown (Riff), le coreografie affidate a Sasha Riva e Simone Repele e interpretate dal Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato, con cui danza anche Francesco Fasano, il ballerino, classe 2000 originario di Brindisi, tra i finalisti della 24° edizione di ‘Amici’, il talent di Maria De Filippi.
Una rappresentazione dove tutto è perfettamente studiato e sincronizzato. Michele Mariotti, il direttore d’orchestra, affronta in modo travolgente l’opera descritta come un capolavoro ‘funky’ nella quale la musica di Bernstein, ricca di stili diversi, che fonde jazz, ritmi latino-americani e richiami alla tradizione musicale europee, riesce a trasmettere un’atmosfera vibrante e coinvolgente, insinuando armoniosamente tra le lunghe parti recitate, brani entrati nella memoria collettiva come Maria, Somewhere, America, I feel pretty, e soprattutto momenti coreografici davvero suggestivi, coronati da uno sfrenato Mambo con 60 ballerini in scena. Favolose coreografie di forte impatto capaci di trasmettere una nuova concezione dello spazio, che scolpiscono i corpi e le movenze dei ballerini più volte bloccati in una sorta di “fermo immagine” che, lungi dal paralizzare la scena, ne enfatizza invece le peculiarità.
Assolutamente originale l’ambientazione della storia dentro una piscina. Come spiega il regista Michieletto (coadiuvato, come di consueto, da Paolo Fantin per le scene e Alessandro Carletti per le luci) "Sono partito dalla visione di un luogo simbolico: una piscina abbandonata . Un luogo che nasconde desideri di gioco, felicità, spensieratezza e amore. Lo scontro violento tra le due bande in queste rovine abbandonate rappresenta il desiderio di rivalsa, la ricerca di un’identità e della libertà”.
Da evidenziare la scelta dei costumi di Carla Teti: il musical è ambientato nell’America degli anni ’50 e sicuramente gli abiti riconducono a quel periodo, ma in questo spettacolo c'è qualcosa in più del semplice abito. I vestiti raccontano non solo l’epoca, ma anche il dolore, la povertà ed il riscatto, l’abbondanza e l’indigenza di un tempo ed un luogo.
“West Side Story” è uno spettacolo assolutamente entusiasmante, curato in ogni dettaglio, capace di soddisfare anche lo spettatore più esigente. Un connubio riuscito di musiche, danza, recitazione, forti emozioni ed un finale (anche se drammatico) reso travolgente dal favoloso Mambo che i ballerini ripropongono in un entusiasmante bis.




Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 10 luglio 2025.

West Side Story

di Leonard Bernstein
diretto da Michele Mariotti
con la regia di Damiano Michieletto
che ha curato il cartellone del
Caracalla Festival 2025

Per questa produzione, sono stati selezionati 40 artisti specializzati nel musical, tra cui Marek Zurowski nel ruolo di Tony, Sofia Caselli come Maria, Sergio Giacomelli nel ruolo di Bernardo, Natascia Fonzetti come Anita e Sam Brown come Riff. Le coreografie, affidate a Sasha Riva e Simone Repele, saranno interpretate dal Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato, che include anche il ballerino Francesco Fasano, noto per la sua partecipazione al talent show ‘Amici’.
La scenografia è curata da Paolo Fantin, mentre i costumi sono realizzati da Carla Teti e le luci da Alessandro Carletti. Dopo il debutto, lo spettacolo sarà replicato il 9, 10, 13 e 17 luglio, sempre alle ore 21. Con un cast di talenti e una regia innovativa, ‘West Side Story’ si preannuncia come un evento imperdibile per gli amanti del teatro musicale e della cultura contemporane.

Il regista Damiano Michieletto e il direttore d'orchestra Michele Mariotti si misurano per la prima volta con West Side Story. C'è grande attesa per il capolavoro di Leonard Bernstein che va in scena il 5 luglio al Caracalla Festival nel nuovo allestimento del Teatro dell'Opera con l'orchestra e il corpo di ballo della fondazione capitolina e un cast vocale di specialisti del repertorio. Michieletto, che ha avuto carta bianca per la direzione artistica del Festival, ambienta il più celebre musical americano in una piscina abbandonata. "È un luogo simbolico - spiega - che nasconde desideri di gioco, felicità, spensieratezza e amore. Lo scontro violento delle due bande tra queste rovine rappresenta il desiderio di rivalsa, la ricerca di un'identità e della libertà". In questo scenario il regista veneziano inserisce un altro elemento simbolico di forte impatto, la fiaccola della Statua della Libertà "che è una sorta di detrito". "Il sogno americano si è infranto - aggiunge - ma il desiderio è quello di provare ancora una volta a credere nei diritti che sono alla base di una democrazia: l'inclusività, l'opportunità per tutti, l'uguaglianza, la giustizia".

(Fonte: comunicato stampa)

Terme di Caracalla
Viale delle Terme di Caracalla 52
Roma


Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.