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Disturbi neurologici, comportamenti ossessivo-compulsivi, tic nervosi, “stranezze comportamentali” che diventano oggetto, non di cura, ma bensì di ironia.
Quattro “malati” si ritrovano nella sala di attesa dello studio di una specialista (la dottoressa Perls) per cercare di trovare una soluzione ai loro comportamenti un po’ anomali. L’attesa diventa una terapia di gruppo dove ognuno fornisce all’altro un contributo generoso e personalissimo per trovare una soluzione alle singole difficoltà. Un testo ardito quello scelto dal regista Andrea Palmacci per la rappresentazione di fine corso di teatro della dilettante compagnia Gli Artemisti. Cinque attori in scena che, seppure nella vita si occupano di tutt’altro, si cimentano in una rappresentazione certamente divertente e “scoppiettante”, ma con un significato estremamente serio e soprattutto di non facile interpretazione. Tutti i protagonisti non si risparmiano nell’esecuzione di una commedia dai tratti surreali, dove i dialoghi giocano un ruolo fondamentale e nella quale gli incalzanti discorsi tra i personaggi diventano elemento fondante. Nessun calo di ritmo (forse un leggero rallentamento si rileva solo durante la partita a Monopoli) per un’ora di spettacolo che diverte, coinvolge e rimanda al pubblico la difficoltà di convivere con disturbi, più o meno evidenti (drammatico il caso della sindrome di Tourette!) e spesso molto limitanti. Un palco semplice, dove la fanno da padrone quattro sedie poste intorno ad un tavolino e tutto è affidato alla recitazione che, a parte qualche lieve sbavatura, riesce a caratterizzare all’eccesso gli strampalati personaggi, senza però trasformarli in caricature o, peggio, in macchiette. Le luci forniscono allo spettacolo i necessari momenti di riaggiustamento delle scene e le simpatiche musiche sottolineano gli aspetti topici della rappresentazione, coinvolgendo, sul finale (tutto a sorpresa), anche il pubblico in sala in un improvvisata occasione goliardica. Da anni ormai il teatro e la recitazione sono stati sdoganati dal loro ruolo puramente classico per diventare formazione di vita. Le tantissime compagnie teatrali dilettanti esistenti, contribuiscono a regalare agli interpreti ed al pubblico momenti di divertimento e cultura: un trainer che affina le capacità relazionali sviluppando autostima e autoironia e favorendo l’avvicinamento del pubblico all’arte delle muse Melpomene e Talia. Ben venga quindi “Il metodo Perls” e tutto quello che comporta!
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 22 giugno 2025. |
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Gli Artemisti presentano Il Metodo Perls con Marina Di Nardo Alessia Marcellini Eleaffar Otiloppi Cristina Piloti Paola Porzio regia di Andrea Palmacci

Teatro della Visitazione Via dei Crispolti 142 Roma
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