Sogno di una notte di mezza estate, Milano, Piccolo Teatro Studio Melato, dal 29 novembre al 22 dicembre 2024

L'incontro di due mondi che si intersecano, uno incantevole, popolato da fate ed elfi, e l’altro reale  che coinvolge la classe nobiliare e un gruppo di artigiani, avviluppati in tre amori intricati  e sullo sfondo le nozze del duca Teseo e della regina Ippolita, sovrana delle Amazzoni, viene raccontato attraverso un efficace apparente scollamento dall'originale dalla quale l'opera "Sogno di una notte di mezza estate" trae il suo denso spettro metafisico.
La commedia autografa è divisa in 5 atti e fu scritta da Shakespeare prima del 1598, probabilmente insieme a quel gruppo di componimenti dallo stesso tono elegiaco, quali "Pene d’amor perduto", "Romeo e Giulietta" e "Riccardo II". Questi capolavori segnarono il ritorno del Bardo dell'Avon all’attività di tragediografo nei teatri chiusi a causa della peste, dall’estate del 1592 ai primi mesi del 1594.
Affidato il testo di valore inestimabile nelle sapienti mani del drammaturgo Riccardo Favaro, il  regista Carmelo Rifici ottiene un magnetico e contemporaneo racconto di stile undergroud ad effetto rifrangente in cui le sensazioni  visive, acustiche ed olfattive vengono sollecitate al punto da catalizzare l'attenzione del pubblico favorendone l'immersione nel costrutto scenico senza intoppi psicologici e resistenze ancestrali. 
Così, il foltissimo gruppo di protagonisti e antagonisti , carambola in scena, mosso da inesorabili forze centripete fra mito, trauma e memoria. 
Lisandro, Ermia, Demetrio, Elena, Nick Bottom (Fondo) tessitore, Peter Quince (Cotogna) carpentiere, Francis Flute (Flauto) riparatore di mantici, Robin Starveling (Morto di fame) sarto, Tom Snout (Declamatore) stagnaio ambulante (una sorta di aggiustatutto), Snug (Placido) falegname, Filostrato cerimoniere di Teseo, Peaseblossom (Fior di Pisello) fata, Cobweb (Ragnatela) fata, Moth (Falena) fata, Mustardseed (Senape) fata, Victor (Vittorio) il muro, vengono interpretati da una validissima compagnia di giovani attori,  attraverso le continue annotazioni interlineari dei personaggi.
La pièce evidenzia il dualismo incessante e l'utopia, vecchia come il mondo e ancora attuale, che il raggiungimento dell'equilibrio controllato debba essere perseguito attraverso una incessante perpetua prevaricazione: il maschile sul femminile, l’ordine dell'urbe sul caos della foresta, la repressione conservatrice sulla ricerca della propria identità di genere.
Adamantina la musica dal vivo, eseguita dagli stessi interpreti su batteria, pianoforte, chitarre elettriche, bassi e violino. 
220' di rigenerante e catartica immersione.
Consigliatissimo!


La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 30 novembre 2024

Sogno di una notte di mezza estate
(commento continuo)
Prima assoluta
di William Shakespeare/Riccardo Favaro
regia Carmelo Rifici
scene Paolo Di Benedetto
costumi Margherita Baldoni
luci Manuel Frenda
cura del movimento Alessio Maria Romano
musiche Federica Furlani
assistente alla regia Ugo Fiore
con
Giacomo Antonio Maria Albites Coen,
Andrea Bezziccheri,
Agnese Sofia Bonato,
Clara Bortolotti,
Stefano Carenza,
Bianca Castanini,
Simone Pietro Causa,
Giada Francesca Ciabini,
Miruna Cuc,
Simona De Leo,
Silvia Di Cesare,
Daniele Di Pietro,
Marco Divsic,
Ion Donà,
Ioana Miruna Drajneanu,
Cecilia Fabris,
Joshua Isaiah Maduro,
Pasquale Montemurro,
Sofia Amber Redway,
Edoardo Sabato,
Caterina Sanvi,
Pietro Savoi,
Simone Severini,
Lorenzo Vio

produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Carmelo Rifici affida una commedia tra le più celebri di William Shakespeare alla compagnia di giovani attrici e attori che ha formato alla Scuola di Teatro del Piccolo. «Ho pensato al Sogno – spiega – per la ricchezza di ruoli che offre, per l’età anagrafica dei personaggi, vicina a quella degli interpreti, ma soprattutto per gli innumerevoli livelli di lettura che propone. Spesso presentato come una banale storia di magie, inseguimenti notturni e amori non corrisposti, il Sogno è invece, per me, un testo in cui Shakespeare ci racconta l’ossessione del potere di espellere il mostruoso, l’estraneo, il diverso, quel che lo terrorizza perché gli appare ingovernabile. In un tentativo di impossibile armonizzazione degli opposti, un maschile prevaricatore si contrappone a un femminile continuamente oggetto di violenza, l’ordine di Atene si specchia nel caos della foresta, mentre l’elemento pulsionale della sessualità viene “addomesticato” dai matrimoni. La drammaturgia di Riccardo Favaro – che si è inserita tra le pieghe dell’originale, mettendone a fuoco i temi e sviluppando alcuni personaggi – mette in crisi una tradizione che tende a ripetersi senza cambiamenti, rendendo difficile la possibilità di una sua celebrazione.»
(fonte: comunicato stampa).



Piccolo Teatro Studio Melato

Via Rivoli, 6,
20121 Milano
Tel: 02 21126116
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ORARIO SPETTACOLI:

da martedì a sabato ore 19:30
domenica ore 16:00





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