L'incontro di due mondi che si intersecano, uno incantevole, popolato da fate ed elfi, e l’altro reale che coinvolge la classe nobiliare e un gruppo di artigiani, avviluppati in tre amori intricati e sullo sfondo le nozze del duca Teseo e della regina Ippolita, sovrana delle Amazzoni, viene raccontato attraverso un efficace apparente scollamento dall'originale dalla quale l'opera "Sogno di una notte di mezza estate" trae il suo denso spettro metafisico. La commedia autografa è divisa in 5 atti e fu scritta da Shakespeare prima del 1598, probabilmente insieme a quel gruppo di componimenti dallo stesso tono elegiaco, quali "Pene d’amor perduto", "Romeo e Giulietta" e "Riccardo II". Questi capolavori segnarono il ritorno del Bardo dell'Avon all’attività di tragediografo nei teatri chiusi a causa della peste, dall’estate del 1592 ai primi mesi del 1594. Affidato il testo di valore inestimabile nelle sapienti mani del drammaturgo Riccardo Favaro, il regista Carmelo Rifici ottiene un magnetico e contemporaneo racconto di stile undergroud ad effetto rifrangente in cui le sensazioni visive, acustiche ed olfattive vengono sollecitate al punto da catalizzare l'attenzione del pubblico favorendone l'immersione nel costrutto scenico senza intoppi psicologici e resistenze ancestrali. Così, il foltissimo gruppo di protagonisti e antagonisti , carambola in scena, mosso da inesorabili forze centripete fra mito, trauma e memoria. Lisandro, Ermia, Demetrio, Elena, Nick Bottom (Fondo) tessitore, Peter Quince (Cotogna) carpentiere, Francis Flute (Flauto) riparatore di mantici, Robin Starveling (Morto di fame) sarto, Tom Snout (Declamatore) stagnaio ambulante (una sorta di aggiustatutto), Snug (Placido) falegname, Filostrato cerimoniere di Teseo, Peaseblossom (Fior di Pisello) fata, Cobweb (Ragnatela) fata, Moth (Falena) fata, Mustardseed (Senape) fata, Victor (Vittorio) il muro, vengono interpretati da una validissima compagnia di giovani attori, attraverso le continue annotazioni interlineari dei personaggi. La pièce evidenzia il dualismo incessante e l'utopia, vecchia come il mondo e ancora attuale, che il raggiungimento dell'equilibrio controllato debba essere perseguito attraverso una incessante perpetua prevaricazione: il maschile sul femminile, l’ordine dell'urbe sul caos della foresta, la repressione conservatrice sulla ricerca della propria identità di genere. Adamantina la musica dal vivo, eseguita dagli stessi interpreti su batteria, pianoforte, chitarre elettriche, bassi e violino. 220' di rigenerante e catartica immersione. Consigliatissimo! La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 30 novembre 2024 |
Sogno di una notte di mezza estate
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