Tommaso e Luca devono unirsi civilmente in matrimonio e le reciproche madri sono investite dall'impegno dei preparativi. E fin qui tutto potrebbe sembrare molto "normale", a tratti radical-chic, soprattutto perché la narrazione è ambientata ai giorni nostri, epoca in cui tutti si reputano agilissimi ed emancipati, pronti ad accogliere favorevolmente ogni tipo di diversità nell'orizzonte colorato delle loro sacche capientissime di una ostentata tolleranza. Ecco, tutto è presumibile e ,soprattutto, imprevedibile in quanto figli del '900 e mobilitati sul fronte della lotta contro i mostri a cinque teste che albergano la nostra stessa psiche e si contendono il riscatto dalle catene del tradizionalismo. Scontro esilarante e amaro fra titani, quello andato in scena ieri al Martinitt, fra Alba (Elisabetta Torlasco) una eccentrica, variopinta e ricca borghese, dedita al volontariato sciamanico e Luisa (Marisa Miritello), sobria proletaria di professione preside di istituto, poco avvezza ai salamelecchi, pragmatica e apparentemente algida. La scena è priva di orpelli, appannaggio dell'immaginazione ben veicolata a passare senza soluzione di continuità da monolocale a mega suite; sui lati dei separé trasparenti, che si animano di una sequenza di pseudo striptease per nulla audaci, significativi di incisivi cambi di scena, rafforzati da musiche e testi lirici adatti a nobilitare e potenziare l'intenzione. Attraverso le risate incalzanti, stimolate da dialoghi serrati, da freddure sagaci e non detti echeggianti, si viene sapientemente trascinati nella dimensione della riflessione leggera su temi di verdissima attualità che riguardano, oltre che le persone e i nuclei famigliari, anche e soprattutto la società, quella che passa dal "travestimento" d'essere qualcun'altro rispetto a ciò che si è veramente, quella del conformismo e della paura, quella dei sensi di colpa e della rigidità del pensiero, quella della sciorinata accettazione priva di reale compassione. E forte rimbomba, al di là del gioco di parole, una domanda suggerita dal titolo stesso su chi sia infine "la madre del marito di mio figlio" se non ciascuno di noi. Consigliatissimo. La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 19 ottobre 2023 |
La madre del marito di mio figlio
venerdì e sabato ore 21:00 |