Scritto da Mariarosa Gallo Domenica 14 Maggio 2023 13:10 Letto : 907 volte
ll Teatro Trastevere è stata un'autentica scoperta per me che, in trasferta da Milano, ne ho ricevuta la cordiale ospitalità. Un'anima sperimentale che intende proporre al pubblico romano il meglio delle compagnie "off". Il riferimento della pièce al dramma dello scrittore e poeta statunitense Tennessee Williams nel 1947 (Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1948) è ascrivibile alla storia nella storia. Donatella Busini (Premio 2020 Anima Mundi per la scrittura femminile e Premio Lago Gerundio) racconta il dramma delle due protagoniste femminili, una madre e una figlia, vicine nella solitudine e che l'esistenza e la malattia hanno portato a convivere, a riversarsi addosso astii mai sopiti, paure, rifiuti e ossessioni. Riduttivo, forse anche improprio, definire la narrazione come rivisitazione di 'Un tram chiamato desiderio' di Thomas Lanier Williams (Columbus, 26 marzo 1911 – New York, 25 febbraio 1983), ritenuta ancora oggi una tra le migliori opere teatrali del XX secolo (Premio Pulizer nel 1947 come miglior dramma) e riscritta dallo stesso Williams per il cinema. La versione cinematografica subì numerose revisioni e censure finalizzate a rimuovere i riferimenti all'omosessualità, valse al regista Elia Kazan e alla produzione Actors Studio 4 premi Oscar, Coppa Volpi, Golden Globe, New York Film Critics Circle Award, British Academy Film Award. Protagonista indisturbata la follia, raccontata lucidamente da chi ne è portatore insano, coprotagonista l'incomunicabilità, quella dei sentimenti, humus potentissimo per il rigoglioso germogliare di nevrosi e dilanianti conflitti interiori. Una terza ipotetica drammatica metaforica figura femminile fa da osservatore silente:Blanche (rif. DuBois) nella quale far convergere le debolezze di entrambe, dissimulate le stesse in bionde ciocche cotonate mai fuori posto, finte come posticci, artefatti come i sentimenti vissuti da Giovanna (Donatella Busini) ed Elena (Ornella Lorenzano) Alla ricerca perpetua dell'incanto ideale, madre e figlia confluiscono verso l'ineluttabile unica indissolubile non soluzione finale. Estimabile rappresentazione. La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 13 maggio 2023 |
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