In occasione della giornata internazionale del rifugiato (26/06/2016) “I Lupi”, ovvero “I Luf” (in dialetto lombardo) sono ritornati con una nuova incisione che è un piccolo capolavoro folk. Un album che si presenta bene in quanto a package e aspetto grafico, e che convince ancora di più dal punto di vista musicale.
Una musica che affonda le radici nella tradizione popolare, fatta per il popolo ed in omaggio a tutti i popoli. Senza minimamente appesantire l’ascolto, le tematiche trattate traggono spunto da quella filosofia popolare che ci accompagna quotidianamente e che a volte viene messa da parte per far spazio a dinamiche politiche e sociali che invece creano contrasti che poi sfociano in tragedie internazionali.
La copertina, il pittoresco libretto interno e i testi di alcuni brani accennano infatti in maniera poetica al fenomeno dell’immigrazione che quotidianamente si presenta ai nostri occhi nelle sue forme più tristi e cruente. Fenomeno che a mio avviso sta assumendo risvolti piuttosto squallidi per colpa degli interessi politici ed economici coinvolti e senza ombra di dubbio anche per il deplorevole contributo opportunistico delle enormi masse umane che a torto o a ragione stanno oramai da anni dirigendosi verso i territori europei, abbagliati da un discutibile benessere oramai compromesso dai fragili equilibri economici internazionali, messi ora ancora di più in discussione da questo preoccupante fenomeno epocale senza precedenti. L’album è comunque un condivisibile inno alla solidarietà sociale, ma nonostante il suo impegno è piacevolmente scorrevole e di facile ascolto.
Tra chitarre, mandolini, flauti, fisarmoniche, cornamuse e violini, nelle dodici tracce trovano posto melodie ed atmosfere profonde e intrise di religiosità, a volte descritte anche in dialetto lombardo, che fanno parte del bagaglio culturale e genetico di ciascun abitante della penisola a prescindere dalla latitudine. Religiosità peraltro sapientemente diluita nelle tematiche trattate, che non rende quindi “Delaltér - Verso un altro altrove” un album religioso nel senso stretto del termine, ma un disco che comunque ne diffonde i principi indifferentemente dal proprio credo spirituale. Album inciso in presa diretta, dotato di ottima qualità audio, composto, suonato e cantato per piacere veramente a tutti, a patto che sia gradito il cantautorato folk.
L’album viene presentato anche nella edizione con cd bonus, composto quest’ultimo della quasi totalità delle tracce del cd1, in versione ancora più acustica e religiosa.
Anno: 2016 Genere: Cantautorato folk religioso Nazione: Italia Etichetta: PerSpartitoPreso Distribuzione: Self Promozione: Macramè-trame comunicative (Luca Barachetti)
CD1 01. Verso un altro altrove (Folk version) 02. Lampecrucis 03. Ave Maira Migrante 04. Delalter 05. Questa macchina 06. Don vecare 07. Stelle 08. Signora dai lunghi pensieri 09. Camminando e cantando 10. La luna le na 'randa mata 11. Verso un altro altrove (Rock version) 12. Bare a vela
CD2 acustico 01. O pescator che peschi 02. Verso un altro altrove 03. Lampecrucis 04. Ave Maira Migrante 05. Stelle 06. Questa macchina 07. Stella clandestina 08. Camminando e cantando 09. Delalter 10. Bare a vela
Dario Canossi: chitarra, voce Sergio Pontoriero: banjo, mandolino, dobro, basso, chitarra, voce Sammy Radaelli: batteria Alberto Freddi: violino, voce Cesare Comito: chitarra acustica, voce Alessandro Rigamonti: basso, Lorenzo Marra: fisarmonica, voce Pier Zuin: cornamusa, flauto e strumenti irlandesi/celtici
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