Home Recensioni Album Ben Harper and Relentless 7 - Live from The Montreal International Jazz Festival

Ben Harper and Relentless 7
Live from The Montreal International Jazz Festival

Registrato durante un memorabile concerto tenutosi il 12 luglio 2009 a Montreal davanti a 250 mila persone, questa versione CD/DVD (noi in questo caso ci limiteremo ad analizzare solo la parte audio) permette agli ascoltatori non solo di godersi sul divano una delle migliori performance del genere, ma anche di assaporare 40 anni di musica in 1 ora e mezza di concerto. Ben Harper ha compiuto un lungo cammino in questi anni che lo ha portato dalla fin troppo dolciastra “Diamonds on the inside” del 2003 ad un album intriso di vecchio Rock supportato dalla bravura di un trio dall’animo meno “black” e più “pulito”: i Relentless 7.

L’incontro fra Ben Harper e Jason Mozersky (il chitarrista dei R7) racchiude uno scenario tipico delle band e degli artisti più geniali del panorama musicale. Mozersky, all’epoca taxista, si vede salire sul proprio mezzo Harper e coglie assolutamente l’occasione per fargli ascoltare il demo della propria band. Figuriamoci se un artista come Ben Harper presta attenzione ad un taxista che suona al massimo nei localini underground. Difatti la storia procede come la maggior parte delle narrazioni di questo ambiente. Ma si sa, le fiabe devono avere un lieto fine e, sarà stato il karma o la bravura di Mozersky, Harper ritorna sui suoi passi dando vita ai Relentless 7. Forse per i fan più accaniti di Harper queste nuovi vesti non fanno al caso loro. I R7 appongono al timbro graffiato e al suono vagamente reggae di Ben Harper un sigillo puramente bianco del genere Rock, facendo colare cera sui graffi dell’artista portando un suono si Rock e Blues, ma con tipiche sembianze “white” che in questo live si notano molto bene.
Il disco si apre con “Faster Slower Disappear Come Around” il cui binomio iniziale basso/batteria sancisce, come il miglior presentatore, un futuro assicurato per le prossime ore mettendo in mano agli ascoltatori certezze che vengono soddisfatte all’entrata del riff di chitarra. Il solo di Harper sarà energicamente catastrofico e porterà senza alcun fiato a navigare sulle note di quattro track provenienti dall’ultimo album White Lies For Dark Times. “Number With No Name” non si discosta eccessivamente dall’originale se non per il prolungato solo finale e mantiene (forse amplificandola) la virtuosità arcaica che si protrae nell’estiva “Shimmer & Shine”. “Lay There & Hate Me” appariva già avvenente, ma in queste vesti diventa incantevole. Viene accompagnata percettibilmente da una base black fatta di cori e da una batteria che si incammina in una tortuosità tribale a metà strada, la chitarra sprofonda nei toni più tipicamente blues acidificandosi sul finale mentre Harper si sporge sul pericoloso dirupo vocale. La danzereccia “Why Must You Always Dress In Black” viene forse eccessivamente tenuta in vita ad appagare le doti di Ingals che si ingegna in un virtuoso pseudo Jazz supportato esclusivamente dalla batteria. Prende piede successivamente la prima cover di questo disco dal vivo. Jimi Hendrix fa capolino sulla calda notte di Montreal a ricordarci chi ha fatto la storia del rock: “Red House” viene reinterpretata egregiamente dalla band anche se un po’ di amaro in bocca lo lascia, cosa che non accade invece con l’altra cover “Under Pressure” che risulta maggiormente allineata a David Bowie e i Queen. Un passo di 15 anni ci riporta indietro all’album Fight For Your Mind con la ballad “Another Lonely Day” che consente di prendere fiato sia alla band che al pubblico per cimentarsi nell’aspra “Keep It Together (So I Can Fall Apart)” e, a scoppio ritardato in “Boots Like These”. Altra ballad fa capolino sulle gambe degli spettatori: “Faithfully Remain” per poi chiudere con un brano “Serve Your Soul” dalle visioni leggermente cosmiche e floydiane tratto dall’album Both Side Of The Gun.

Alle volte ci si stupisce. Forse non è questo il caso o forse si, resta il fatto che fortunatamente esistono ancora artisti che sanno mettersi in gioco. Il 14esimo album di Ben Harper (il quarto DVD) da comunque segno che, insieme ai R7, c’è talento da vendere e energia da incanalare, dando al Rock un entità che ultimamente è rara incontrare.

75/100



Ben Harper: Voce e Chitarra
Jason Mozersky: Chitarra
Jesse Ingals: Basso
Jordan Richardson: Batteria

Anno: 2010
Label: Virgin
Genere: Rock

Tracklist:
01. Faster Slower Disappear Come Around
02. Number With No Name
03. Shimmer & Shine
04. Lay There & Hate Me
05. Why Must You Always Dress In Black
06. Red House
07. Another Lonely Day
08. Keep It Together (So I Can Fall Apart)
09. Boots Like These
10. Under Pressure
11. Up To You Now
12. Faithfully Remain
13. Serve Your Soul

Sul web:
Ben Harper
Ben Harper @MySpace

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