Quello del sogno – possiamo dire – adolescenziale, è un tema che sta particolarmente a cuore al trio di Seattle degli Seapony, qui al secondo lavoro discografico. Le tracce e le coordinate del loro Falling, effettivamente, ti catapultano senza spingere nel colorato mondo del twee-pop, quel semplice modo di vedere la vita senza soste e men che meno titubanze, dove tutto sembra come in un paese delle meraviglie suonato e cantato con estrema disinvoltura e “finta innocenza”. Può piacere all’indie-pop che formazioni di questa leggerezza scapigliata ancora si facciano avanti senza demordere i gusti e gli effluvi di un sound senza scadenza, dove il dreaming, il surfers, gli anni Sessanta con annessi e connessi, la freschezza vinta sui brufoli e similitudini con band come Allo Darlin’, Tiger Trap, Papas Fritas ecc, la fanno da padrone su contesti sonori ben più blasonati e stracolmi di spocchiosità; ad ogni modo, la triade rappresenta la piacevolezza e la grazia in punta di piedi da innalzare come la più tenera e belloccia novità di questo fronte sonoro, in cui il vezzo tutto femminile della Weidl è presente e affascina lungo tutte le dodici tracce che scorrono negli orecchi come una dolcissima tisana alla menta dentro un momento di gustoso relax.Dolcezza a presa rapida “Outside”, “Tell Me So”, cieli come mari profondi “Fall Part”, il beat che ancheggia “No One Will”, “Never Be”, la pioggerella che rimbalza su vetri appannati “See Me Cry” o una buonanotte pensierosa e birichina nel contempo “Nothing Left”, questo il brodo di giuggiole che i Seapony mettono in mostra e all’assaggio di tutti, una leggera sfilza di cose delicate che placidamente accarezzano le tempie ed il cuoricino di girls in love e che altrettanto favoriscono una certa pacificazione dentro. 75/100
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Jenny Weidl: Voce Anno: 2012 |