“Blood” invece ritorna come sound al primo lavoro, quindi un perfetto punto d’incontro tra metal, progressive, dark e psichedelia. Ad accompagnare Jim e Kevin, alla sezione ritmica troviamo Gavin Harrison, da qualche anno batterista dei Porcupine Tree e drummer dei King Crimson nei loro concerti del 2008 che sostituisce Portnoy. “Blood” quindi riuscirà a riscattarsi laddove “Free” ha fallito e brani come “The Escape Artists” sono lì a dimostrarlo, con gli arpeggi di Matheos, sostituiti poi da riffs più granitici e la voce di Moore, sempre molto dark, non mancano i momenti elettronici, dove i Depeche Mode sono sicuramente un punto di riferimento, parti elettroniche che troviamo anche nella successiva “Terminal”, dove anche i Pink Floyd fanno la loro parte. Un punto d’incontro quindi tra elettronica, progressive e psichedelia fanno di questo brano sicuramente uno dei più strani ma affascinanti dell’intero cd. Si ritorna su momenti più metal con “False Start” sicuramente più vicino agli ultimi Fates Warning. Anche “Radiologue” fa parte di uno dei momenti più importanti di “Blood”, con quelle parti progressive che vanno ad integrarsi alla perfezione al fantasioso guitar work di Jim ed alle immancabili sonorità dark di Kevin. C’è poi anche “Be The Hero”, che suona un po’ come i recenti Porcupine Tree, ma il brano migliore è senza ombra di dubbio “Stockholm”, ottimo brano con alla voce Mikael Akerfeldt degli Opeth, che impreziosisce le sonorità elettroniche, progressive e psichedeliche del brano. Chiude la title track, altro ottimo brano, dove le tastiere di Moore svolgono stavolta un ruolo primario. Se avete amato il primo lavoro degli O.S.I., troverete sicuramente interessante anche “Blood” 75100
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Jim Matheos: Chitarra, tastiere, programmazione Anno: 2009 |