Dalle informazioni disponibili che ho ricevuto insieme al dischetto in questione, vengo a conoscenza che questo album dal titolo De-Grunged, ci arriva dall’ormai lontano anno 1993, e, non essendo mai stato pubblicato, ben quindici anni dopo viene recuperato dal produttore originario Pieter Kloos (Beef, Motorpsycho) riportato in studio, quindi rimasterizzato e spedito sugli scaffali dei negozi, cercando di dare alla band, oramai sciolta, nuova linfa vitale.
Il gruppo di cui stiamo parlando arriva dalla Germania, si chiama Disturbing Foresights e all’epoca era considerata una delle band fondamentali del movimento punk/hardcore di quegli anni, essendo stata una delle prime, ad aver saputo miscelare le sonorità metal e hardcore con una consistente attitudine punk, ed è forse proprio questo il motivo per il quale viene data così tanta importanza a questa uscita. I suoni sono stati ripuliti così come la resa sonora dell’intero disco, anche se il sound è quello tipico di una hardcore band di quegli anni, quindi non ci aspettiamo assolutamente suoni compressi e moderni, ma le classiche sonorità di band come ‘M.O.D.’, ‘D.R.I.’ e qualcosa dei ‘Nuclear Assault’. I dodici brani presenti su questo album spaziano da un classico hardcore (‘Robin Hood’, ‘Perfect World’) a brani più melodici e punkeggianti (‘Positive’, ‘Going To The Pub’), fino a delle composizioni thrashcore (‘Shadow’), mantenendo sempre le coordinate principali ben salde, che sono la velocità e l’aggressività di esecuzione, e in alcuni casi, vengono proposti dei brani più crossover/funky oriented (‘Work It Out’), quasi a voler fare da spartiacque con il movimento musicale successivo al loro, ed ovvero a quel genere musicale che dall’inizio degli anni 90 si modificò in crossover. Anche i testi sono classici di quell’ondata hardcore, in particolare vengono messi a fuoco temi sociali e politici che tanto facevano scalpore all’epoca e che, onestamente, dopo oltre quindici anni, sembrano essere ancora attuali… Non c’è nessuna traccia che colpisce in particolare, ma quasi tutto il disco scorre via abbastanza allegramente, andando a risvegliare quella voglia di riscoprire tutti quei classici degli anni ‘80 e inizio ‘90 che hanno fatto la storia di questo genere, e quindi consigliandolo non solo ai vecchi amanti dell’ hardcore/punk di quegli anni, ma anche a chi volesse scoprire per la prima volta quelle sonorità, per tutti gli altri, un’uscita da poter sorvolare. 60/100
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Bas: Chitarra Anno: 1993/2008 |