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Spalmata su 10 cd - 9 dei quali dedicati a varie incarnazioni dei Kiss, uno ai soli Frehley's Comet - l'opera esce in due edizioni quasi gemelle, entrambe edite dalla Reel-To-Reel Music, label specializzata nel recupero di radio broadcast: la prima, del 2019, avente titolo "Set The World On Fire" (la copertina è riportata nella colonna a destra); la seconda, con scaletta identica, è di due anni dopo ed è stata pubblicata con grafica diversa e titolo che recita "Rock & Roll All Nite – Live (Set the World on Fire)". Va precisato che, nel primo caso, le immagini presenti nelle copertine di ciascuna copertina interna - che riportano foto di repertorio, la maggior parte delle quali con i membri mascherati - sono pressoché offuscate da fiamme fin troppo in evidenza, così da risultare gratuitamente invadenti; nel secondo, a beneficio dei feticisti, tali fiamme sono piuttosto tenui, talché le immagini sono prive di fastidiose ingerenze grafiche. Partendo dalla performance del solo Ace Frehley, che occupa per intero il decimo cd, va detto che la stessa - registrata a Milwaukee, il 29 giugno del 1987 - è stata resa pubblica in forma pirata soltanto a nuovo millennio inoltrato, previa pubblicazione di un cd con il titolo "Milwaukee Summerfest Live 1987", edito dall'etichetta Echoes nel 2015. Sei anni dopo, una nuova edizione, sempre in cd, ad opera della Rox Vox (altra label specializzata nel recupero di registrazioni radiofoniche), con il titolo "Live...Into The Night". Nel 2022, con rubricazione invariata, il concerto è apparso anche in vinile, ovviamente doppio (casa discografica non pervenuta). In tutti i casi, compreso quello che qui ci occupa, la tracklist è stata pubblicata integralmente, ripartita su 14 brani. Non compare Anton Fig, batterista che aveva suonato come turnista negli album "Dynasty" e "Unmasked", nonché nell'album solista di Ace Frehley (quello omonimo uscito sotto l'egida dei Kiss), poi confluito nella prima incarnazione dei Frehley's Comet, qui sostituito dallo sconosciuto Billy Ward (da non confondere con l'originale batterista dei Black Sabbath). Questo il commento riportato nei credits di uno dei titoli sopra menzionati: "L'apparizione del famigerato chitarrista dei Kiss, Ace Frehley, al Summerfest di Milwaukee, Wisconsin, il 29 giugno 1987, fu una delle prime esibizioni ad annunciare l'uscita dell'album della band, Frehley's Comet. Frehley possedeva un'ampia gamma di strumenti musicali e di repertorio, da cui poteva attingere a piacimento. Insieme ai suoi audaci pezzi "Rip It Out" e "New York Groove", furono suonati brani dei Kiss e brani come "Shock Me", "We Got Your Rock" e "Rocket Ride" non fanno che confermare ulteriormente il suo status quasi celestiale di maestro della chitarra (.)". Tralasciando "We Got Your Rock", attinto dal primo album solista, di cui poco sotto si parlerà più dettagliatamente, va fatto notare che "Shock Me" e "Rocket Ride" (rispettivamente tratti da "Love Gun" e "Alive II"), non sono gli unici brani attinti dalla discografia dei Kiss, essendo presenti anche "Cold Gin" e "Deuce": entrambi estratti dall'esordio, il primo è firmato dallo stesso chitarrista, il secondo da Gene Simmons, circostanza che non deve stupire avendolo Frehley selezionato tra i suoi preferiti di sempre, inserendolo, peraltro, nella lista dei cinque brani che avrebbe voluto comporre (assieme a "My Generation" degli Who, "Stairway to Heaven" dei Led Zeppelin, "White Room" dei Cream, "Emerald" dei Thin Lizzy). Oltre al citato "We Got Your Rock", sono prelevati dalla fatica a nome Frehley's Comet, "Stranger In A Strange Land", "Something Moved", "Love Me Right", "Calling To You", "Rock Soldiers", "Breakout", "New York Groove" e "Into the Night" (gli ultimi due furono scritti da Russ Ballard; il secondo, pubblicato come singolo, fu un relativo successo, raggiungendo la posizione numero 27 nella classifica Mainstream Rock Tracks di Billboard nel 1987). "Rip It Out", infine, è estratto dal già citato album di Frehely del 1978. Passando agli altri contenuti del boxset, tre sono le esibizioni della formazione storica (Cleveland 1974, Cleveland 1975 e Fresno 1979), alle quali fanno seguito un concerto con Mark St. John ed Eric Carr nei ranghi (Detroit 1984) e tre con Bruce Kulick ed Eric Singer (New York 1988, San Paolo 1994 e Buenos Aires 1994). Il materiale contenuto nel cofanetto a nome Kiss è stato largamente pubblicato nel tempo, peraltro in vari formati e svariate edizioni, talché risulta superfluo analizzarlo nel dettaglio in questa sede, doverosamente precisando che, in quasi tutti i casi, l'audio è buono ma non ottimo: si tratta pur sempre di broadcast, quindi l'ascolto è tutto sommato piacevole, ma i puristi del suono sono consigliati di mettere mano alle leve dell'equalizzatore, se non vogliono dogliarsi dopo l'acquisto. Fa purtroppo eccezione il concerto di Detroit del 1984, più vicino ad una registrazione ambientale, piuttosto che ad una soundboard. Con riguardo alla performance di Fresno del 1979, si registra una chiara diversità della qualità sonora tra i brani "King Of The Night Time World" e "Let Me Go, Rock 'n' Roll", circostanza che denota la commistione di due fonti diverse. Sul punto, vale la pena precisare che il box set si limita a saccheggiare la medesima tracklist riportata in altri bootleg afferenti alla stessa data, cioè "Alive In '79" del 1997, "Dynasty In Fresno 1979" e "The Greatest Band In The World", entrambi del 2013, "Fresno Broadcast 1979" del 2016 (il secondo e il terzo riportano anche i brani "Detroit Rock City", "Beth" e "Rock And Roll All Nite", assenti negli altri e in quello che qui ci occupa). Lo storico concerto tenuto all'Agora Ballroom di Cleveland il 1° aprile del 1974 è stato oggetto di tante edizioni, sia in vinile, sia in cd, parziali o complete; tra queste, va senz'altro segnalata ai collezionisti la simpatica serie in vinile "April Fool", spalmata su 4 vinili aventi medesima tracklist ma copertina diversa, ciascuna raffigurante un singolo membro, ovviamente mascherato (i dischi sono stati stampati in 33 giri nel 2020 dalla label Diskoton, ciascuno dei quali soggetto a numerazione personalizzata). Con riguardo alla performance tenuta a Detroit nel 1984, che occupa i cd n. 3° e n. 4° (fra le poche testimonianze dal vivo del compianto Mark St. John), va segnalato che la stessa, oltre che essere stata pesantemente bootlegata nel tempo, fu anche oggetto di un'uscita ufficiale sotto l'egida della serie Kiss – Off The Soundboard (il titolo è "Poughkeepsie NY Mid-Hudson Arena November 28, 1984", pubblicato in doppio vinile nel 2023 dalla label UMe con catalogo B0037096-01 2). Il concerto del 1988 al Ritz di New York, infine, è stato parimenti oggetto di un'uscita ufficiale, stavolta per conto della nota label Back On Black (pubblicato in doppio vinile nel 2014, con catalogo RCV135LP, con titolo "The Ritz On Fire 1988 - Live Radio Broadcast"). In chiusura, va espresso un plauso a chi ha saggiamente scelto di non includere nel boxset anche la performance tenuta il 18 aprile del 1974 a Memphis, presso il Lafayette Music Room, per i motivi ampiamente dissertati in altra sede da chi scrive, qui da intendersi integralmente ripresi (la data è stata dettagliatamente recensita QUI). Stante quanto sopra, l'acquisto di questo box set è senz'altro consigliato a chi non possiede alcuni o tutte le live performance ivi contenute e, considerando anche il prezzo assai contenuto (nel momento in cui si scrive, 17 euro in una nota piattaforma on-line), ai completisiti più incalliti e maniacali della band. |
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