L'opera venne registrata una prima volta tra l'aprile e il giugno del 1983 presso gli studi della misconosciuta King Steve Records, dai Raff in formato trio (Gianni Russo, Chris e Fabiano Bianco), per essere re-incisa in toto poco dopo da un organico esteso a 4 elementi (previo ingresso di Bruno Vignarelli, dei Metal Force, conosciuto al Festival Metal di Certaldo). 
"Diverse case discografiche", ed è proprio Chris a riferirlo nei credits del disco, "si offrirono di pubblicare il disco, ma il proprietario dell'etichetta era disposto a cedere il nostro materiale solo se la casa discografica pubblicava tutto il catalogo. E ovviamente tutte rifiutarono".
Quando la garibaldina etichetta dichiarò il fallimento, la band aveva già interrotto ogni rapporto con il titolare, mai recuperando la versione finale dell'album, riuscendo a mettere le mani soltanto sul premix che oggi vede miracolosamente la luce in questa edizione.
Nel corso del tempo, brani estratti da quest'opera apparvero in lavori successivi, pur risuonati ex novo: "I Trust" e "Gates of Fortune" furono inclusi rispettivamente nelle compilation "Metallo Italia" (1985) e "Anni di Metallo" (2013), mentre "Dreamer", "Rafforce Commandos", "Running Like Hell", "Signal From Hell" integrarono la tracklist del primo album omonimo, pubblicato nel 2014 per la Cruz Del Sur Music.
A conti fatti, quindi, ciò che oggi viene commercializzato vede la luce per la prima volta, pur mancante di due brani, "Burning Towers" e "Power Rock", inclusi in quel mix finale e andati irrimediabilmente perduti (neanche proposti in lavori successivi).
Detto ciò, intrisa del tipico, grezzo magnetismo degli albori del metal, non soltanto italico, questo vinile ha un fascino particolare: impossibile, al riguardo, non scorgere tracce di certa NWOBHM in brani liberi e primigeni come "Dreamer", "Driven Mad" e "Signal From Hell", sacralmente devoti ai primi, seminali Iron Maiden, pure nel cantato selvaggio, chiaramente ispirato al compianto Paul Di' Anno (non a caso, la band fece da supporto, tra gli altri, alla Vergine di Ferro, piacendo subito a Bruce Dickinson); ascoltando lo strumentale "Amen", una seconda parte putativa del più noto "The Ides Of March", non si può fare a meno di sgranare gli occhi chiedendosi cosa avrebbero potuto realizzare i Raff con la produzione di un Martin Birch qualsiasi. 
Altre influenze, segnatamente ed inaspettatamente d'oltre oceano, sono rinvenibili altrove: basti citare "I Trust", apparentemente pescato dalle sessions perdute di "Too Fast for Love".
In conclusione, l'operazione di remaster non ha fatto certo miracoli, ma ciò non influisce in alcun modo sulla validità dell'opera, una perla preziosa e rara, oltremodo utile, se non necessaria, per cercare di capire il modus operandi di chi, in un'era plastica come quella degli anni '80, fu un precursore su tutta la linea, inevitabilmente marchiato a fuoco quale disadattato per aver abbracciato, con volitiva determinazione, la venerata causa del metal.

Il 33 giri - tirato in sole 200 copie - è acquistabile soltanto presso l'etichetta/negozio di dischi Ace Records Roma (Tel. 06 8171254).