“There is no absence in the Echoes Of Love…”Piemontese d'origine, la poliedrica musicista e attivista sociale Maria Olivero è uno dei tanti talenti poco conosciuti qui in Italia, un Paese dove, non ci stancheremo mai di dirlo, continua indefessamente ad imperare una sorta di regressione culturale inerente al nostro amato mondo delle sette note.Il compito di siti come il nostro è quello di diffondere la conoscenza di artisti come Maria non foss'altro perchè la caratura dei suoi lavori è, senza tema di smentita, d'ineffabile bellezza. L'album "Anyway" (2012), l'EP "Barbra Belle" (2013), ispirato alla leggenda dell'omonimo fantasma del Castello del Pozzo sul lago Maggiore, il singolo apripista "Virginia" (2020), dedicato a Virginia Woolf ed eseguito con l'ukulele, costituiscono un biglietto da visita di tutto rispetto, ma è con il disco "Echoes of Love - 10 Ballads to the North Wind" (2024) che la Olivero raggiunge il suo apice. Si tratta di un'opera certosina che celebra il gentil sesso nella letteratura e nella storia e la magia ottocentesca dei paesaggi nordici. Figure femminili dal carattere forte ed emancipate, come la citata Woolf, Emily Brontë e la nostra Tina Anselmi, hanno storie importanti da raccontare che meritano di essere conosciute specie ora dove il femminicidio è di casa e si dovrebbe riflettere sempre che una donna non è un essere inferiore da maltrattare a piacimento! Sotto il profilo squisitramente musicale, Maria, abile interprete e polistrumentista, mostra il suo eclettismo estrinsecato attraverso tracce evocative, oniriche dove a primeggiare è il folk rock anglosassone (ricordiamo che stiamo parlando di una delle poche cantanti, se non l'unica, a saper riproporre con professionalità il repertorio di Sandy Denny). Difficile trovare pecche a un album come questo, espressivo, intimo, coerente dall'inizio alla fine e prodotto in modo egregio. Non a caso è stato pubblicato il 25 gennaio in coincidenza con l'anniverasio della nascita di Virginia Woolf e del poeta scozzese Robert Burns, un segno evidente dell'accuratezza di ogni particoalre che ha contraddistindo la genesi di questo progetto. I testi e la musica sono stati scritti interamente da Maria trovando la giusta spirazione durante lunghe passeggiate tra la natura... il risultato è delizia per il cuore... Concludiamo ricordando la rievocazione della grandissima Josephine Baker attraverso proprie composizioni che la Olivero ha sinora eseguito alla Fabbrica del Vapore e ai Frigoriferi Milanesi di Milano, alla Casa del Teatro dei Ragazzi Giovani di Torino, alle Murate di Firenze, al Teatro Coccia e Faragiana di Novara e al Teatro Villani di Biella. Altre date sono in cantiere per cui varrebbe proprio la pena di non perdersi questo spettacolo. |
Maria Olivero: Voce & Strumenti
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