I Diastema si formano nel 2003 nel Salento, iniziano a farsi conoscere suonando in giro e decidono nel 2006 di concorrere per il premio Mia Martini aggiudicandosi il secondo posto, si iscrivono all'accademia di Sanremo ottenendo buoni risultati ed arrivano ad esibirsi al Teatro Casinò davanti a una giuria presieduta da Pippo Baudo. Dal 2007 cominciano a pubblicare i primi singoli trasmessi da radio e tv, e a collaborare con nomi più o meno importanti di un decadente panorama musicale italiano.
Il prodotto musicale dei Diastema è essenzialmente pop: i dodici pezzi che compongono l'album propongono una formula musicale ben impacchettata ma povera a livello qualitativo e innovativo; per essere realisti, questo gruppo di rock possiede poco più del suono delle chitarre e di qualche inciso ritmato. Via Lontano è una successione di canzoni d'amore dai curatissimi arrangiamenti ricchi di archi e cori sicuramente in linea con una certa tradizione musicale italiana “d'autore”. Le canzoni, infatti, anche nelle parti più scontate, risultano musicalmente ben curate, tuttavia un ascoltatore abbastanza smaliziato non tarderà a chiedersi se tanta pomposità in fase di produzione non nasconda il tentativo di celare una certa pochezza generale nei contenuti. In effetti, questo Via Lontano è un prodotto confezionato ad arte ma dal più che dubbio valore musicale; caratterizzato da pezzi che puntano su un' italianissima scontata melodicità, accompagnati, fra l'altro, a dei testi che ricordano le pagine di un qualche libro di Moccia. In breve: un prodotto, l'ennesimo, indirizzato ad una fascia di pubblico abituato ad ascoltare poca musica, meglio se abbinata a delle immagini su uno schermo televisivo I Diastema sono uno di quei gruppi mediante i quali l'industria musicale italiana cerca, grazie al cielo con scarsi risultati, di confondere le acque, di far collimare il panorama mainstream con una certa scena indipendente alternativa e di far passare il crimine indisturbata sotto gli occhi di un pubblico, quello giovanile, si disilluso e forse un po' addormentato, ma sicuramente non del tutto incapace di distinguere l'ennesima caricatura sanremese e relegarla musicalmente nello spazio a essa più consono. 65/100
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Giuseppe Esposito: Batteria Anno: 2011 |