L'audio è ottimo, chiaramente saccheggiato dal mixer in entrambi i casi: al riguardo, preme dire che la data teutonica, pur essendo connotata da una presenza di un pubblico numeroso, è a dir poco perfetta, sublimata da un corretto bilanciamento di voce e strumenti tutti. Quella italiana, pur connotata da un numero esiguo di partecipanti, è di qualità un tantino inferiore, presentando un suono leggermente più metallico. Per ciò che concerne l'esecuzione nel merito, si tratta di due performance che si equivalgono: la prima data è attinta dal tour di supporto a "Punishment for Decadence", secondo album degli svizzeri, da cui viene prelevata larga parte della tracklist (fatta eccezione per "R.I.P.", "Totentans", "Reborn through hate", dal primo album e "Arrogance in uniform", dal demo "Death Cult"). Curiosamente, e contro ogni aspettativa, la data berlinese castra pesantemente "No More Color" (dal quale vengono saccheggiate le sole "Die by my hand", "No need to be human", "Read my scars", "D.O.A."), mentre sublima il suo predecessore, attingendovi per ben sei volte: "Shadow of a lost dream", "Voyage to eternity", "Masked Jackal", "Absorbed", "Sudden Fall", "Purple haze" ("Reborn through hate", invece, è l'unico brano dell'esordio). Concludendo, si può senz'altro affermare che la imperdonabile assenza di un live ufficiale nella discografia della band risulta ottimamente compensata da questo eccezionale documento che tributa il periodo aureo del trio, impreziosito da una eccellente qualità sonora e da una durata complessiva non certo trascurabile (93 minuti in totale). Clicca QUI per leggere l'intervista realizzata a Ron Royce. |
Ron Royce – bass, lead vocals
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