Nel 2003, la Allman Brothers Band abbracciava la causa Instant Live: così, anche grazie al supporto del promotore Don Law, 30 minuti dopo la fine di ogni spettacolo, chiunque, tra il pubblico, poteva acquistare una copia del concerto al quale aveva appena assistito. Qualche anno dopo, la Hittin' The Note (poi diventata MunckMusic), inizierà a stampare su larga scala quei concerti, destinandoli al grande pubblico, commercializzando confezioni esteticamente monotematiche ma ricche di credits, tracklist ed elenco dei musicisti ivi impegnati. Più recentemente, e siamo giunti al 2018, viene concepita una nuova strategia commerciale: il chitarrista Warren Haynes viene posizionato dietro alla consolle e, coadiuvato da Bert Holman, Bill Levenson e John Lynskey, si cimenta nella scelta dei brani più suonati durante quelle performances. Il meglio di 6 spettacoli risalenti al 2003 viene quindi assemblato in modo da fornire l'impressione di un unico concerto e il risultato si concretizza in un cofanetto di 4 CD contenente 36 brani. La storia ha un epilogo nel 2022 quando, in occasione del annuale ricorrenza del Record Store Day, viene ideata una edizione in vinile di quel box set. E qui iniziano le note dolenti. La tracklist, già pesantemente ridotta in occasione dell'ideazione della versione in cd, viene ulteriormente compressa a 17 brani. Ciò ha veramente dell'incredibile: non si spiega minimamente la scelta di non travasare su vinile l'equivalente di 4 cd, progetto ben lontano dall'intimidire qualsiasi label, specie se si parla di un gruppo cult come la Allman Brothers Band (organico che ha certamente il potenziale di tirarsi dietro un gran numero di fanatici acquirenti), peraltro in un clima di revival del supporto a 33 giri quale quello attualmente vissuto. L'operazione assume connotazioni oltraggiose laddove si decide di limitare il minutaggio del terzo disco a meno di 22 minuti. No no, non si parla della durata di un solo lato, ma di entrambe le facciate: sulla side 1 "Whipping Post", per una durata di poco superiore ai 14 minuti; sull'altra side, e la cosa pare veramente incredibile, "Soulshine" di appena 7 minuti. Saccheggiare qualche altro pezzo dalla corposa tracklist del quadruplo cd no, vero? Nel merito musicale - tralasciando considerazioni in ordine all'assenza di Dickey Betts, cacciato da Greg Allman già nel 2000 (scelta mai pienamente digerita da chi scrive) - il prodotto merita certamente l'acquisto, considerando l'alto livello qualitativo garantito negli anni da questa band, a prescindere da chi vi abbia militato. In sintesi, siamo in un clima di assoluta attendibilità, pur ad anni 2000 inoltrati e nonostante l'assenza del citato storico chitarrista. Due esempi su tutti: la gradita ospitata del sassofonista Branford Marsalis in "Whipping Post" e la dilatazione alla quale viene sottoposta "In Memory of Elizabeth Reed", più di 33 minuti di pura energia, proprio come ai vecchi tempi. |
Gregg Allman - Organ [Hammond B-3], Piano, Lead Vocals Tracklist: |