Home Recensioni Teatro e altre tendenze Esterino - Roma, Teatro Vittoria dal 10 al 20 ottobre 2024

Esterino
Roma, Teatro Vittoria dal 10 al 20 ottobre 2024

Teatro e altre tendenze

Le caratteristiche della comicità dell’autore Marco Rinaldi, si concretizzano in questa commedia che riesce ad affiancare ironia e leggerezza ad una vena introspettiva, un’approfondimento sulle dinamiche dell’animo umano capace di spostare l’attenzione dello spettatore dal puro divertimento alla riflessione.

Lo spettacolo sembra iniziare un po’ sotto tono: nei primi venti muniti emerge soprattutto l’esuberanza del bambino Esterino, stranamente interpretato da un’adulto (l'irrefrenabile Antonello Pascale), ed il rapporto con il nonno Lello (Geppi Di Stasio), unico componente della famiglia ad avere uno stretto rapporto col fanciullo. Tutto cambia con la morte del nonno e la conseguente entrata in scena dello psicanalista (interpretato dallo strepitoso Roberto D’Alessandro), che cerca, in modo non troppo professionale, di “curare” le visioni notturne che il bambino ha del nonno.
La regia di Paolo Vanacore, ancora una volta insieme a Rinaldi dopo la direzione de “Il Grande Grabski”, ripropone stili formali e linguistici già utilizzati e sicuramente di effetto: la scelta di lasciare spazio alle caratteristiche (a volte portate all’estremo) degli attori, le inflessioni dialettali (marcata quella napoletana di Esterino e del nonno, più tenue, ma percepibile, quella calabrese del dottor Bellachioma), una quasi impercettibile improvvisazione che riconduce alla migliore tradizione comica della “commedia dell’arte italiana”.
Azzeccata la scenografia capace, senza necessità di spostamenti o cambiamenti, di ricreare sul palco i tre distinti ambienti in cui si svolge la storia.
Lo spettacolo riesce a coniugare la comicità e la malinconia; prende in giro la psicanalisi e le sue teorie quasi “usa e getta”, adatte per qualunque disturbo, proposte da un professionista interessato molto più al suo compenso che ai pazienti, ed al contempo racconta i dubbi ed i turbamenti legati alla crescita ed allo sviluppo fisico e mentale di un bambino ingenuo, ma affamato di sapere.
La difficoltà di crescere, di stabilire legami, di riconoscere i sentimenti e le emozioni trapelano dietro a questa commedia divertente e molto ben recitata, nella quale ogni interprete spinge quasi all'eccesso il proprio personaggio: caricature forse un po' irreali, ma in fondo il sogno e la realtà in "Esterino" riescono a fondersi perfettamente.



Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 17 ottobre 2024.

ESTERINO

di Marco Rinaldi
regia Paolo Vanacore
con
Geppi Di Stasio
Roberto D’Alessandro
Antonello Pascale
musiche originali
Alessandro Panatteri
scene
Alessandro Chiti
disegno luci
Camilla Piccioni

produzione CMR Project Camera Musicale Romana srls

Esterino ha otto anni e la capacità di mettere in difficoltà gli adulti con le sue continue domande e la sia invincibile logica. Lui e Nonno Lello sono così uniti che neanche la morte del nonno riesce a separarli. Ci prova il Dottor Bellachioma, psicologo di dubbia scienza e scarsa clientela. Sogno e realtà si rincorrono sulla scena a ritmo serrato, regalando tante, proprio tante risate, e qualche momento di tenerezza.
Le domande insolite di Esterino, un bimbo curioso e vivace di otto anni, mettono in crisi il mondo degli adulti (e della psicanalisi) con la loro schiacciante verità. Dopo averne favorito in via del tutto accidentale la morte, Esterino inizierà un viaggio onirico per evitare il distacco definitivo dall’amato Nonno Lello, sempre in bilico tra il sogno (che in fondo è un dialogo con sé stesso) e la realtà delle sedute di psicoterapia con lo sciagurato e incompetente Dottor Bellachioma cui i genitori di Esterino si sono rivolti preoccupati dopo che il figliolo ha riferito loro di alcuni fantomatici incontri notturni con il defunto nonno. Dopo il successo de “Il Grande Grabski” Marco Rinaldi torna a “massacrare” il mondo della psicanalisi in modo impietoso e grottesco con l’irriverente complicità di un bambino al quale, con la scusante dell’infanzia, tutto (o quasi) viene concesso chiedere. La parte del bambino sarà interpretata da un attore adulto, Antonello Pascale, mentre il nonno sarà interpretato da Geppi Di Stasio e l’analista da Roberto D’Alessandro.
(Fonte: comunicato stampa)

Teatro Vittoria
Piazza di S Maria Liberatrice, 10
Roma
Telefono: 06 574 0170


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