Africa unite: "il tour non ci bastava", due nuovi brani con la formazione '93.
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Non bastava un tour di nuovo insieme, con tutti i componenti della band all'epoca del disco "Babilonia e Poesia" (1993). Non bastava aver richiamato tutti i tecnici di allora, non bastava aver ripreso i brani della scaletta del 1993 ed eseguirli con gli stessi strumenti del tour originale. Bunna, Madaski, Max Casacci, Papa Nico, Cato, Parpaglione e Sir Gio non hanno resistito, e hanno composto, prodotto e registrato due brani nuovi. "E' Sempre Stata Li" e "Shame Down Babylon" sono i titoli dei due brani, uno in italiano e uno in inglese, da oggi in freedownload dall'indirizzo www.soundcloud.com/africaunite.
Gli Africa Unite, come nel 1993, vi aspettano nelle date del tour che partirà il 3 aprile 2013 dalla loro Torino, città che li ha visti nascere nel 1981.
Ecco le date:
AFRICA UNITE - BABILONIA E POESIA TOUR 2013
03-04-2013 TORINO – Hiroshima Mon Amour
04-04-2013 TORINO – Hiroshima Mon Amour
05-04-2013 TREZZO SULL’ADDA (MI) – Live Club
06-04-2013 MARGHERA (VE) – Centro Sociale Rivolta
10-04-2013 ROMA – Black Out
11-04-2013 PERUGIA – Afterlife
12-04-2013 FIRENZE – Auditorium Flog
13-04-2103 BOLOGNA – Estragon
16-04-2013 - DUBLINO (IR) - Whelan's
17-04-2013 - CORK (IR) - Cyprus Avenue
18-04-2013 LONDRA (UK) – The Garage
19-04-2013 BRUSSELS (B) - Vk
A 20 anni esatti dal tour “Babilonia e poesia”, la formazione originale dell'epoca degli Africa Unite, Bunna, Madaski, Max Casacci, Papa Nico, Paolo Parpaglione, Gianluca “Cato” Senatore e Drummy Sir Gio, suonerà in una dozzina di concerti esclusivi utilizzando gli stessi strumenti di allora, conservati in perfetto stato, e facendosi accompagnare dagli stessi tecnici di quel tour che ha fatto storia e che ora anche i più giovani potranno vedere.
Ecco cosa raccontano Bunna, Madaski e Max Casacci:
"I primi anni novanta hanno rappresentato un periodo molto importante per gli Africa Unite. A Torino in quel momento c'era molto fermento e una scena musicale molto promettente. Con gli Africa siamo stati orgogliosi di far parte di quella scena, e avevamo, finalmente, il sentore che la musica "altra" potesse cominciare ad avere un futuro ed un seguito. Le nostre produzioni di quel periodo rappresentano appieno la situazione che stavamo vivendo. La nostra musica di quel momento era carica di energia, consapevolezza, rabbia ed entusiasmo. Ripercorrendo quel percorso e riproponendo, vent'anni dopo, quel repertorio con la formazione dell'epoca, vogliamo rivivere e far rivivere, al pubblico, quelle sensazioni. E' stata quell'energia, quella rabbia e quell'entusiasmo che ci hanno fatto crescere umanamente e musicalmente e ci hanno permesso di capire e costruire la nostra identità musicale." racconta Bunna
“Penso che gran parte del nostro pubblico, quella più giovane in particolare, possa gustarsi un repertorio quasi inedito, diverso e sicuramente poco suonato dalla formazione contemporanea. Il nostro entusiasmo è enorme, spero l’interesse di chi ci ascolterà possa esserlo altrettanto”, racconta Madaski.
"Gli Africa Unite sono stati il mio smart mistake. All'epoca, e siamo sul finire degli anni '80, la mia stella polare era Brian Eno, la mia musica erano post punk e new wave. Nulla di più distante dal reggae. Ma fu proprio il "reggae di periferia" degli Africa, band nella quale fui reclutato, quasi per caso, prima come tecnico del suono, poi come membro via via sempre più attivo, a farmi uscire dalle paludi dell'esterofilia, a farmi confrontare con la necessità di una via "italiana" (nello specifico il reggae), a farmi girare il mondo con i concerti. E soprattutto a farmi comprendere l'importanza della fisicità del suono. Cose che porterò con me sempre." dice Max Casacci