Col sorriso sulle labbra e la consueta ironia, Paolo Serazzi si accomoda su un ritmo di beguine per lanciare i suoi strali contro la devastazione del paesaggio e l’abusivismo edilizio. Coll’innocenza di un bambino fa esplodere qualche palazzo e la gente balla per strada di felicità (“guarda, si vedono le montagne!... chi mai pensava che fossero là?!?”). In un sogno metropolitano ad occhi aperti, Serazzi ricorda dalla riva di un bel lago che “qui posteggiavano in quadrupla fila...” |
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Nel suo album “Á la carte” Serazzi ci propone un menu di canzoni scritte nell’arco di alcuni anni, che abbracciano periodi diversi della sua vita. Gli ingredienti sono a dir poco variegati: dinamite, nebbie, arrembaggi lunari, carillon, orde barbariche mondi esotici, calciatori arredatori, dormiglioni felici... Dai testi traspare molta ironia e un’atmosfera fondamentalmente positiva, priva di malinconie d’ordinanza. Il singolo è accompagnato da un video molto divertente! |