La canzone che dà il titolo all’album, porta con sé un messaggio di speranza ed esprime il desiderio di cambiamento insito in tutto il lavoro del cantautore. |
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Il “rumore” è quello “interiore”, che ha bisogno del silenzio esterno per essere ascoltato al meglio. Un isolamento, dalla frenesia e dal caos quotidiano, che permette di sentire con attenzione quello che si ha dentro, di riflettere sul proprio percorso e sulle proprie aspettative. E saranno solo le emozioni e le sensazioni più recondite, quindi le più trascurate nella vita di tutti i giorni, a zittire il rumore. Composto da undici canzoni, l’album d’esordio di Giove racconta le attese, i sogni, i movimenti interiori che generano un “rumore” da ascoltare in silenzio. E’ il suono del cambiamento, il punto di partenza verso una nuova direzione. Una sorta di suo personalissimo “Best of”: dalla sua più che decennale produzione, Giove ha estrapolato le sue canzoni maggiormente rappresentative, come se avesse dovuto estrarre, dalla sua faretra, le frecce più appuntite. Le songs sono state scritte in momenti temporali diversi (alcune composizioni sono recentissime, altre risalgono anche a 7/8 anni fa) e riflettono maturità diverse. Nonostante inizialmente non ci fosse un’idea di “concept album”, durante le registrazioni in studio, Giove si è accorto che le canzoni, in realtà, hanno un filo conduttore e anche ben definito. Ogni brano racchiude in sé la voglia di cambiare, di lasciarsi indietro il passato continuando a credere nei propri sogni. Musicalmente Giove si è divertito a spaziare tra vari generi, dal pop-rock al funky, dall’elettronica allo ska, a volte mettendosi a “nudo” con canzoni molto intimistiche, senza mai trascurare la parte narrativa e i testi. L’autore erbese ha scritto i testi e le musiche di tutte le undici canzoni, avvalendosi, per quanto attiene la produzione artistica, della collaborazione di Max Zanotti (ex cantante dei Deasonika), attualmente membro dei “Rezophonic”. |