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Il noto giornalista musicale e investigativo Maurizio Baiata, conosciuto, tra l’altro, per essere stata una delle migliori firme della storica rivista Ciao 2001, prosegue nel recupero dei suoi scritti afferenti il mondo delle sette note pubblicati in tanti anni di attività professionale.
Il progetto “Rock Memories” giunge, infatti, al terzo capitolo e, da notizie trapelate dallo stesso autore, non sarà nemmeno l’ultimo. Così, dopo “Scritti Ribelli e Sincronicità di un Giornalista Musicale” (2022) e “Bagliori di un Suono Immortale” (2023), è ora la volta di “La Vertigine delle Good Vibrations”. L’indubbio punto di forza di questi libri, oltre al recupero di articoli che andrebbero altrimenti perduti, risiede nel fatto che si parla di nomi altisonanti del rutilante mondo del Rock secondo il parere che l’autore aveva di loro negli anni Settanta. Maurizio, se possedesse una macchina del tempo, forse modificherebbe qualche frase troppo critica vista la progressiva decadenza iniziata nel decennio successivo. Lungi dal ripetere i soliti refrain tipo “la musica è finita”, “il Punk ha ucciso il Rock” o “dopo il Grunge sono finite le idee”, semplicemente perché non è vero. E’ la gente a essere cambiata perché tratta la musica, specie quella con la M maiuscola, con estrema superficialità, non ascoltando con la dovuta attenzione e profondità le nuove proposte che, quindi, faticano terribilmente a emergere. L’istantanea che ci regala Baiata ha un valore inestimabile quando ci narra le vicende, guardando per esempio in casa nostra, degli Osanna, Rovescio della Medaglia, Banco del Mutuo Soccorso, Area, Balletto di Bronzo, Area, P.F.M. e altri ancora. L’amore per la musica d’oltreoceano e per il rock progressivo di matrice tedesca (noto come Kraut Rock, pessima scelta per un genere di grandissimo spessore qualitativo) traspare dirompente e costituiscono i momenti migliori del libro. Maurizio scrive con passione ed è impossibile non mettere sul piatto i dischi da lui raccontati con tanto entusiasmo come “Phallus Dei” degli Amon Düül II, “Autobahn” dei Kraftwerk o “Rock Bottom” di Robert Wyatt. Interessanti anche i capitoli dedicati alla new wave e al punk. La trilogia è consigliata a chi ha amato visceralmente quel tipo di musica, ma soprattutto ai giovani che, attraverso le riflessioni di un vero amante del Rock (e non solo) da ormai più di cinquant’anni, possono acculturarsi uscendo dalla mediocrità in cui vivono e nemmeno per colpa loro.
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Formato: 15 x 21 Pagine: 368 c.a. Uscita: Marzo 2025 ISBN: 9788866235484 Prezzo: 25,00 €
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