Tendo a diffidare degli italiani che scrivono di artisti stranieri: in genere, molti di questi pubblicano opere i cui contenuti appaiono largamente saccheggiati da internet, tradendo, quindi, una vocazione esclusivamente compilativa, non di rado assai disorganica. Ovviamente ci sono delle eccezioni: Armando Gallo e Luigi Viva, ad esempio, per ciò che afferisce rispettivamente a Genesis e Pat Metheny, sono tra queste.

Marco Grompi è un'altra di tali eccezioni: la narrazione che egli fa della vita di David Crosby e i suoi commenti afferenti alle sue opere musicali non sono il frutto improvvisato di un collage selvaggio di articoli ad altrui firma. La sua è una stesura rispettosa, accurata ed organica che, in primis, cita fonti cartacee molto datate (partendo da dichiarazioni dell'artista rilasciate fin dalla fine degli anni '60), circostanza che testimonia un modus operandi di stampo documentale assai minuzioso e mai scontato (giacchè obbliga lo scrittore ad operare alla "vecchia maniera", cioè rintracciando/recuperando le fonti nell'indimenticato formato cartaceo (spesso assente su internet), "piegandosi" letteralmente sulle stesse per leggerle e per poi trascrivendole compiutamente).
Inoltre, e soprattutto, egli sublima tutto ciò corredando i suoi scritti con impressioni tratte da reali esperienze di contatto con il cantante californiano e questo è, generalmente, ciò che si qualifica quale innegabile valore aggiunto, un quid pluris sostanziale che risulta insostituibile, specie allorquando viene fatta comparazione con l'operato del soggetto qualsiasi che decide, improvvisamente (e, spesso, improvvidamente), di collocare le mani sopra una tastiera, navigando a vista nella rete, pur animato da sana passione.
L'attualità dell'opera in esame, peraltro, rimane immutata anche considerando la data della sua pubblicazione (settembre 2019), cioè tre anni prima della scomparsa dell'artista (nell'artitolo "Sogni, visioni e surrealismi di David Crosby", il nostro omaggio all'indomani della dipartita): è vero che in questo libro è escluso dall'analisi l'ultimo periodo di vita di Crosby ed è vero che il materiale incluso in album come "For Free" e "Live at the Capitol Theatre", entrambi pubblicati nel 2021 (per non parlare del live ufficioso "A Place For Innocence: Sausalito '93"), è "tanta roba", ma ciò risulta irrilevante, considerando che tutta la produzione discografica del singer - e si sottolinea tutta - è intrisa di massima qualità: egli, infatti, è l'unico, del quartetto Crosby, Stills, Nash & Young, ad aver composto e pubblicato musica di altissima qualità, senza flessione alcuna verso il basso, senza cioè che incedesse malamente verso le sonorità plastiche tipiche degli anni '80, come invece fatto dagli altri tre (abbiamo avuto modo di ribadirlo nell'articolo "Sogni, visioni e surrealismi di David Crosby").
Ne consegue che il valore intrinseco di questo volume - e il messaggio di cui si rende portatore - rimane del tutto valido, a prescindere da questioni puramente temporali.

David Crosby
Ultimo eroe dell'era dell'Acquario

di Marco Grompi
Copertina flessibile13 settembre 2019
Editore: Vololibero
400 pagine
ISBN-10: 8832085100
ISBN-13: 978-8832085105
Dimensioni: 14x2,5x21 cm

Dotato di voce, ego, talento e un amore per la libertà smisurati, David Crosby (classe 1941) ha condotto una vita intensissima, estrema, spesso spericolata. Nel corso degli anni, è stato testimone e protagonista di molti eventi chiave della storia del rock, nonché fondatore di gruppi come i Byrds e CSNY. Per evidenti motivi anagrafici (peraltro a fronte di un’anamnesi medico-clinica che ha dell’incredibile) David Crosby è uno degli ultimi eroi dell’Era dell’Acquario ancora in circolazione. In questo libro si racconta David Crosby in maniera globale, includendo non solo la musica ma anche la sua essenza più visionaria e la sua poesia. L’approfondimento della sua visione e idea di musica, vita e politica, si ricava grazie alle diverse interviste rilasciate durante una lunga carriera e riportate in questo volume; alcune inedite e raccolte dall’autore stesso. L’appendice conclusiva contiene una dettagliata discografia e filmografia, oltre a un’ampia bibliografia. (fonte: comunicato stampa)