- un crudo mea culpa da parte della band tutta ("C'è stato un periodo", dichiara lo stesso leader, "in cui vestivamo addirittura elegante casual col cravattino, in abbinata a canzoni come "See You", che a mio avviso resta il nostro periodo peggiore"); - la rievocazione di una candida innocenza inziale, pur macchiata dalle bassezze tipiche del music business più bieco e redditizio ("Eravamo così innocenti agli inizi, ma nel periodo di "A Broken Frame", stavamo cominciando a capire quanto il business della musica fosse tutta una grande farsa. Abbiamo scoperto tutta la corruzione che ci sta dietro, sopra, sotto, il grosso giro d'affari, le campagne di marketing"); - la placida attestazione di alcuni passi falsi ("Ok, come forse avrai notato, i testi sembrano banali, spesso ingenui e troppo pieni di cliché..."); - l'espressione di un senso di indignazione viscerale per alcuni paragoni imbarazzanti lanciati contro l'organico durante la lunga carriera ("Alcuni critici severi si spinsero oltre arrivando a tracciare dei falsi, allarmanti, sgraditi quanto ingiustificati parallelismi di quello spaccato di collettività spensierata con il raduno di Norimberga nella Germania Nazista, un paragone che la band trovò abominevole..."). Trevor Baker (già in forza al The Guardian e autore di volumi dedicati a Thom Yorke e Richard Ashcroft) non è certo il primo biografo dei Depeche Mode, ma certamente è l'unico che ha dedicato specifiche energie ad un singolo membro degli stessi, pur con un modus narrante frutto di una visione globale spalmata sull'organico tutto: con un approccio narrativo comunque lontanissimo dalla becera morbosità, egli mostra attenzione particolareggiata ad aspetti scabrosi come droga, sesso, fratture interpersonali, questioni impossibili da tralasciare parlando di uno come Dave Gahan. L'opera non è la pedissequa traduzione dell'originale, stante la presenza di un capitolo aggiuntivo a firma di Federico Falco (che arricchisce questa edizione italiana di 30 pagine in più), nel quale vengono coperti gli ultimi 15 anni di vita del cantante e della band (il titolo di Baker, infatti, si fermava al 2009, anno della sua uscita). Un libro nel libro, quindi, dai contenuti, peraltro, tutt'altro che marginali, non fosse altro per il commosso ricordo tributato ad Andrew Fletcher, scomparso per dissecazione aortica, "patologia silenziosa che aveva già portato via musicisti del calibro di Lux Interior dei The Cramps". |
Editore : Il Castello (www.ilcastelloeditore.it/) € 19,00
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