
Nell’ottobre 1969 viene pubblicata la storica canzone “Whole Lotta Love”, importantissimo brano di transizione tra il rock e l’hard rock. In uno dei versi il cantante Robert Plant fa sapere alla ragazza che sta audacemente corteggiando che “Ti darò ogni centimetro del mio amore” (in inglese: I’m gonna give you every inch of my love”). Questa ardita metafora rappresenta una delle modalità con le quali si è misurato questo sentimento nella musica rock e pop-rock degli anni ’60; in questo caso, appunto, parliamo di centimetri.
Anche i Doors nel loro secondo album usano la propria unità di misura per definire la quantità di amore che il protagonista di “Love Me Two Times” pretende dalla sua amante. Questo rock contaminato dalla psichedelia è la traccia numero tre del meraviglioso LP 'Strange Days', pubblicato nel settembre 1967. In esso Jim Morrison esorta la ragazza in questione ad amarlo due volte, data la sua imminente partenza che lo terrà lontano da lei per una settimana. Questa volta sono il numero di volte in cui fare l’amore a definire la quantità di questo appassionato sentimento nel testo del pezzo. Il verso del ritornello “Amami due volte, sto per partire” (in inglese: “Love me two times, I’m going away”) è piuttosto esplicito, soprattutto nel contesto degli Stati Uniti del 1967. Infatti, “Love me Two Times” sarà addirittura bandita dalla programmazione di alcune radio per questo riferimento al sesso.

Rimanendo nel 1967 troviamo i Kinks, che nel loro bellissimo LP 'Something Else By The Kinks' inseriscono anche “Love Me Till The Sun Shines”, una delle poche canzoni scritte e cantate dal chitarrista del gruppo inglese Dave Davis. “Amami fino a quando non splenderà il sole” è la vaga, ma significativa misura presa come riferimento per l’entità di amore che il cantante vuole ricevere. In questa composizione i Kinks si avventurano nel genere rock, fuoriuscendo temporaneamente dal loro tipico pop-rock ed escogitando una sequenza di ottime melodie sostenute da un arrangiamento molto coinvolgente.
Andando indietro nel tempo fino al dicembre 1964 incontriamo “Eight Days A Week” dei Beatles, uscita sia come singolo che nell’album 'Beatles For Sale' del dicembre 1964. Questo importante brano, prevalentemente attribuibile a Paul McCartney, è contraddistinto dalla estroversa immediatezza della struttura musicale, la quale mantiene inalterati dopo più di sessanta anni le sue indiscutibili qualità. La misura dell’amore necessario ad appagare l’amante che canta è addirittura di “Otto giorni alla settimana” (in inglese: “Eight days a week”), a significare come il suo desiderio sia inestinguibile.
In fine, arriviamo al termine del nostro viaggio soffermandoci sull’ottobre 1964. In questa data ritroviamo i Kinks, questa volta ad inizio carriera, fautori di un Pop-Rock ancora fortemente ancorato al Rhythm and Blues. Tuttavia, la band è in grado di comporre e suonare in maniera innovativa, guardando avanti con determinazione all’imminente creazione del Rock. Il pezzo in questione è “All Day And All Of The Night”, nel quale l’unità di misura dell’amore che il cantante richiede per essere soddisfatto è allargata fino a comprendere tutta la giornata, giorno e notte. A rendere la traccia memorabile è il bridge tra strofa e ritornello, il quale fa trapelare una felice intuizione “alla Beatles”. Inoltre, il riff ruvidamente distorto eseguito dalla chitarra elettrica (in primo piano nella strofa), rappresenta uno di primi e più ispirati esempi del genere garage rock.

Abbiamo quindi visto alcuni esempi di come l’amore venga misurato nella musica degli anni ’60: dal numero di ore al numero di giorni, dal numero di rapporti sessuali al numero di centimetri.
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Michele Tempera è autore di 'The Doors Attraverso Strange Days' (qui recensito), il più completo viaggio mai fatto attraverso il secondo LP dei Doors.
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