Home Recensioni Album Cranchi - Spiegazioni Improbabili

Cranchi
Spiegazioni Improbabili

Album

E’ sempre valido ed attuale quel vecchio adagio che recita :”Squadra vincente non si cambia”.  Lo pensa pure Massimiliano Cranchi che, nel  suo quarto lavoro “Spiegazioni improbabili”  conferma la stessa band del precedente ma cambiano, bensì, certe delineazioni liriche e sonore, per tentare di raccontare la difficoltà di descrivere vicende personali, ma con la lente distanziale che il ricordo comporta. “Spiegazioni improbabili” è un’opera che cattura all’istante i cultori del cantautorato più luminoso  e possiede quell’istinto minimale che falcia, di netto, l’inutilità di tante pompose produzioni usa-e- getta. Visto che Cranchi ha voluto impostare la concettualità del cd  sul viaggio, non è azzardato considerarlo un latente concept-album. Lo apre con “Spiegazioni improbabili sul metodo”, con appena chitarra acustica e un alito d’archi (che  richiama lo stile narrativo  di  Claudio Lolli  ), per  generare  fantasiose constatazioni su come possano nascere le canzoni, attraverso un percorso onirico.  La seconda tappa porta a “Ferrara”, che sale un po’ di ritmo,  con l’aggiunta di batteria e piano.  Mentre “Malabrocca” e “Cinque mesi” offrono un pregevole richiamo al De Gregori più raffinato: la prima è impostata sulla metafora del ciclismo, di  come la vita  pedali  contro i gregari e i perdenti, con l’arrangiamento che dà l’idea di una mezza fuga in solitaria. La seconda è una splendida ballata per piano e acustica, che disegna  la forza indistruttibile di un amore cementato nel tempo e  trionfa nella semplicità  che fu dei nostri avi .  Il Nostro, non dimentica di rendere omaggio alla donna con “Anna” , duettando con la soave Valentina Curti, per tracciare un profilo delicato per chi è in bilico tra il turbinio mentale e il grande talento artistico, con dedica speciale alla penna austriaca di Bertha Pappenheim,  dalla quale Massimiliano è attratto da svariato tempo per i contrasti che suscita la sua intellettualità,  mista ad un’arrovellante  conflittualità.  In ogni modo , le rotaie dell’album sono sgombre da mattoni  e  orpelli :  i  7  convogli viaggiano a meraviglia, col fascino di  farci rimanere incollati al finestrino dell’ascolto. Ci vuole poco, quindi, a capire che  “L’amore è un treno”, marcata marcetta con piano saltellante che farebbe gola a Paolo Conte.  Dal momento che  qui  si respira aria di filastrocca, non poteva mancare un coro di bambini in coda. Il viaggio giunge a destinazione con “Fa un caldo che si muore” , dove fa capolino la drum-machine e sonorità  più robusta che si estende nelle vicinanze dell’euro-pop, complice  il giro di tastiera “catchy”. Risulta evidente che “Spiegazioni improbabili” nasca dall’esigenza di Massimiliano di raccontarsi e stanare certezze che, con ogni probabilità, non ne ha trovate.  Piuttosto, è certo che  l’artista ha cercato di dare un volto diverso alle canzoni e  applicare, per ognuna, soluzioni e strumenti adeguati, per tenere in vita  la grande tradizione cantautorale, senza aspettare un altro Godot.

Formazione:
Massimiliano Cranchi: voce, chitarra acustica, pianoforte, charango
Daniele Merighi: batteria
Simone  Castaldelli: basso
Marco degli Esposti: chitarra elettrica
Alessandro Gelli: violino
Valentina Curti: voce
Matteo Zibordi: chitarra acustica
Gianni Ribola: fisarmonica
Marco  Malavasi: sintetizzatori
Andrea Smiderle: tromba e flicorno
Gabriele Pavani: trombone
Fausto Negrelli: batteria
Filippo Molinari: basso

Tracklist:
01. Spiegazioni improbabili sul metodo
02. Ferrara
03. Malabrocca
04. Anna
05. Cinque mesi
06. L’amore è un treno
07. Fa un freddo che si muore

 


Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.