Plato
Roma, Teatro Furio Camillo, 15 nov 2019

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TEATRO FURIO CAMILLO 15 novembre 2019 - 10 dicembre 2019 RASSEGNA BATTITI
La settima edizione della Rassegna Battiti ha preso il via il 15 novembre e terminerà il 10 dicembre al Teatro Furio Camillo - via Camilla 44 Roma.
Sono previsti, in quattro settimane, dodici spettacoli che vedranno il coinvolgimento di famose compagnie internazionali. Questa Rassegna internazionale di circoteatro, ha messo  in scena sabato 30 novembre lo spettacolo PLATO con Andrea Menozzi per la regia di Francesco Marchesi e Christel Dicembre.
Nella particolare location del Teatro Furio Camillo, sul palco si apre una scenografia "essenziale": una vecchia soffitta piena di oggetti, una luce instabile che va e viene e che illumina gli elementi su cui lo spettacolo si incentra, strane macchine che prendono vita alimentate da improbabili forme di energia, ed un solo essere umano: PLATO.
La sensazione che si coglie fin dall'inizio è che Plato viva da sempre in questa ipotetica soffitta dove si è costruito un suo mondo e dei riti che lo portano ad interagire con gli oggetti presenti nel suo angusto spazio: alcuni necessari per la sopravvivenza, altri frutto di fantasia, non indispensabili per far vivere il corpo, ma necessari per lo spirito e per tenere in vita la realtà che si è costruito. ma questo mondo illusorio come potrebbe essere sconvolto dagli esseri umani presenti all'esterno? Plato, conosciuti gli uomini, dovrà fare una scelta se rimanere nel "suo" universo o cambiare la sua vita. 
Spettacolo sicuramente originale: il protagonista, Andrea Menozzi, unico attore in scena, intrattiene il pubblico per un'ora e mezza senza proferire parola. eloquEnti sono i suoi gesti e la sua mimica facciale, accompagnati da un sottofondo musicale che sottolinea i sentimenti e le emozioni provati da Plato. Uno spettacolo che coniuga la recitazione con la mimica e con le capacità acrobatiche proprie dell'arte circense. Il nostro protagonista, con ironia riporta in scena il mito della caverna di Platone presente nel libro VII della Repubblica, reinventandolo e trasportandolo ai nostri giorni, ma lasciando intatta l'allegoria che vuole rappresentare: come la realtà viene percepita da ognuno di noi.
Valeria Lupidi



 

 


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