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Racchiusi in uno spazio cilindrico, un tavolo nero rotondo, luce dall’alto, ci sono Lui, l’Uomo del Primo Contatto e Lei, la Scienziata Che Vuole a Tutti Costi Capire. Sul tavolo un minuscolo alberello e una bottiglia d’acqua dagli azzurri riflessi: ecco rappresentata tutta la Terra. Il cilindro centrale è virtualmente racchiuso e protetto dal volume del palcoscenico, come il nucleo di una cellula dalla membrana cellulare. In questo spazio tra nucleo e membrana si muove l’ironica voce narrante, che ci racconta la nostra evoluzione da atomo di carbonio a Trump, e la nostra hybris racchiusa nel messaggio della sonda Voyager, il Voyager Golden Record. Fuori ci siamo noi, il pubblico, che assiste a questa tragedia nucleotidica: “cinque atomi di tipico dittatore pazzo asserragliato nel bunker, che non capisce niente della realtà di fuori”.  Lui - Mario Pirrello - e Lei – Federica Fracassi – si inseguono, si respingono e si attraggono, si avvicinano talvolta e non si raggiungono mai, nemmeno durante la pausa sigaretta. Straordinaria la scena durante il terremoto, Lei aggrappata al tavolo che scappa da Lui con fatica, Lui che fluisce apparentemente senza sforzo e cambia sguardo e sorride con un sorriso terribile, “il sorriso degli dèi - di noi che sappiamo il destino”. Ma la tragedia moderna non è tale se nel frattempo non ragiona con ironia sulle “magnifiche sorti e progressive”. A ciò provvede egregiamente la voce narrante Pier Lorenzo Pisano, anche autore del testo e della regia, che si muove tra palcoscenico e pubblico come un moderno divulgatore di Youtube. Straordinariamente tutti questi siparietti informativi non tolgono tensione agli eventi del nucleo, anzi, come le pause tra un round e l’altro, servono a riprendere fiato e proseguire verso il climax con maggior vigore.  Un ruolo fondamentale nella costruzione dell’azione scenica, mirabilmente evidenziata dalle luci di Gianni Staropoli, deve essere riconosciuto alla straordinaria scenografia di Marco Rossi. Non racconteremo di certo come va a finire: questa è (anche) un’opera teatrale di fantascienza e gli alieni sono davvero arrivati sulla Terra. Perciò tutto è possibile, tutto pur di cambiare il destino. La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 7 febbraio 2023. |
CARBONIO scritto e diretto da Pier Lorenzo Pisani scene Marco Rossi
via Rivoli, 6 - MILANO ORARIO SPETTACOLI |
Carbonio
Milano, Piccolo Teatro Studio Melato, 7-26 Febbraio 2023
Scritto da Cinzia Marzioni Mercoledì 08 Febbraio 2023 12:30 Letto : 838 volte
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