L'Angeli ribbelli
Roma, Castel Sant'Angelo, 25 agosto 2022

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Una full immersion nella "parlata romanesca" è quella che lo spettacolo L'Angeli ribbelli ha riservato, il 25 agosto, agli spettatori presenti nella suggestiva location di Castel Sant'Angelo. Massimo Verdastro non si è risparmiato nel dare voce e corpo agli scritti di due dei più grandi poeti dialettali italiani: Giuseppe Gioacchino Belli e Carlo Alberto Salustri in arte Trilussa. Lo spettacolo ha spaziato dai "sonetti biblici" di Belli alle poesie di Trilussa, ripercorrendo, attraverso il dialetto romanesco, momenti storici che hanno decretato l'evoluzione della lingua parlata dal popolo di Roma e dove il realismo espressivo del Belli si unisce in una sorprendente ascesa poetica alla satira di Trilussa, avvicinandosi sempre più alla lingua italiana, nel tentativo di portare il vernacolo belliano verso l'alto e sostituire all'idioma della Roma popolana quello della borghesia.
La cornice del cortile di Alessandro VI ha creato la naturale scenografia agli episodi che Verdastro ha interpretato tratti dal vecchio e nuovo Testamento scritti dal Belli, immedesimandosi nel sentimento dei popolani: si parte dalla creazione del mondo per arrivare al giudizio universale, per poi scivolare verso la satira storica e l'umorismo della cronaca quotidiana che Trilussa inserisce nei suoi sonetti sulla guerra e su una possibile fine del mondo; un messaggio che appare ancora attualissimo. Massimo Verdastro è riuscito con grande maestria a far emergere la meschinità e le debolezze tipiche delle persone che Trilussa descrive nelle sue opere attraverso metafore efficaci e graffianti, così come ha generato toccanti emozioni quando nei sonetti del Belli ha svelato un sentimento di profonda religiosità senza scadere nel macchiettistico. Le sue espressioni del volto, a volte grottesche, e lo sguardo altezzoso e penetrante sono riuscite a rendere in immagini i versi dei due grandi poeti. I movimenti corporei hanno anticipato e generato aspettative sulla declamazione del sonetto successivo.
Di sicuro impatto l'accostamento dei due grandi poeti vissuti in periodi storici diversi, ma così vicini nel pensiero creativo, accomunati non solo dall'amore per la città eterna, ma, per uno strano caso del destino, anche nel giorno e mese del loro decesso. Giusto coronamento di uno spettacolo così avvincente sono state le musiche a cura di Francesca Della Monica eseguite alle percussioni dal favoloso Giovanni Canale. Suoni e parole che diventano un tutt'uno riuscendo ad evocare forti emozioni nell'attentissimo pubblico.
Una rappresentazione sicuramente amata dai romani, ma che delizia i sensi anche di chi non deve i natali alla città caput mundi.

Valeria Lupidi



Il dialetto romanesco perfezionato da un modus interpretativo che non è soltanto espressione di capacità espositiva enfatica, ma anche di approccio attoriale, quello palesato da Massimo Verdastro, in grado di esaltare la figura del narratore popolare, fin troppo diretto nelle sue potenzialità comunicativa, a tratti sguaiata e buffonesca, talvolta addirittura caricaturale. 
In tale quadro, appare perfettamente contestualizzata la scelta di recitare una poesia nel cui testo è citato Pasquino, personaggio che richiama l'invettiva sferzante contro l'autorità ad ignobile ed iniqua attitudine
Rimanendo nella medesima compagine accusatoria, impossibile non complimentarsi per la scelta di includere nel programma "Ninna nanna della guerra" di Trilussa, peraltro interpretata con un piglio enfatico ma di grande sostanza, particolarmente efficace nel suo scopo di aprire le menti, persuadendo e sensibilizzando, che poi è l'obiettivo che si prefigge colui che si profonde in un'arringa, come è definibile, nella sostanza, quel magnifico testo di circa 100 anni fa.
Quanto appena descritto è stato sublimato da una colonna sonora particolarmente azzeccata, eseguita da Giovanni Canale: non soltanto un efficace percussionista, ma uno straordinario rumorista, capace di dare un volto sonoro non soltanto ai testi, ma anche alla stratificata e complessa vis estetica dell'attore.
Sarebbero auspicabili delle repliche, di quest'opera di grande impatto, magari in un contesto squisitamente teatrale ove troverebbe perfetta collocazione l'arte di Verdastro, tra i pochi in grado di contemperare attitudine visionaria e concretezza di intenti. 

Gianluca Livi










L'Angeli ribbelli
di e con Massimo Verdastro
con la partecipazione di Giovanni Canale alle percussioni

dai "sonetti biblici" di 
Giuseppe Gioacchino Belli
alla poesia di Trilussa

musiche a cura di: Francesca Della Monica
luci di Marcello D'Agostino
suono di Marco Ortolani
collaborazione artistica: Riccardo Liberati





Sotto l'Angelo di Castel Sant'Angelo
Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo
Cortile Alessandro VI
Lungotevere Castel Sant'Angelo 50
Roma


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