Le mie canzoni altrui
Roma, Teatro Romano di Ostia Antica, 24 luglio 2022

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La posticipazione della data live di Neri Marcoré di una ventina di giorni, causa l'immancabile positività al Covid di un paio di membri della Compagnia, non ha minimamente intaccato il successo dello spettacolo tenuto nella estesa compagine dell'Ostia Antica Festival, incentrato su un numero piuttosto elevato di cover e per questo rubricato "Le mie canzoni altrui". Questo format ha permesso all'attore di sfruttare incondizionatamente le sue abilità di cantante, non certo inferiori a quelle di attore o di intrattenitore, pur impreziosite da brevissime incursioni di stampo ilare.
Nessun filo logico sensato nella scelta della tracklist se non le suggestioni evocate dai ricordi infantili/adolescenziali del diretto interessato.
Tra questi, preme quantomeno citare "Mrs Robinson" di Simon & Garfunkel, tra i pochi pezzi in lingua inglese eseguiti (gli altri sono stati "Take it easy" di Eagles e Jackson Browne, "You can close your eyes" di James Taylor, "Call me" dei Blondie), nella versione estratta dal famoso album "The concert in Central Park", asseritamente riprodotto a ripetizione in sottofondo durante la preparazione dell'esame di maturità. 
Hanno colpito più cose di questo spettacolo: innanzitutto lo spazio che Marcoré ha voluto riservare ad alcuni giganti del cantautorato italiano, segnatamente Ivan GrazianiFrancesco De Gregori e Fabrizio De André (rispettivamente 2, 3 e 4 brani).
In particolare, va segnalata la perizia palesata eseguendo "Crêuza de mä", brano certamente complesso, sia per ciò che afferisce ai testi (espressi in dialetto genovese), sia per le musiche stratificate (a firma di Mauro Pagani) che vedono nel bouzouki lo strumento di massima espressività esecutiva (suonato dal bravissimo polistrumentista Domenico Mariorenzi).
Sempre permanendo nell'alveo artistico ereditato dal compianto Faber, va inoltre ricordata l'esecuzione de "Il Pescatore" nella bellissima interpretazione portata al successo con la Premiata Forneria Marconi nelle funzioni di preziosissima ausiliaria.
Quanto ad Ivan Graziani - a proposito, plauso a Marcoré per aver tributato questo immenso cantautore (e anche ottimo chitarrista), troppo spesso dimenticato dalla critica specializzata (non viene mai citato nelle trasmissioni, comprese quelle a vocazione totalmente musicale) - bellissima la versione hard di "Monnalisa", sublimata dall'innesto del riff di "Hey Joe" e dell'assolo di "Hush" cosi come concepiti in sede di re-interpretazione rispettivamente da Jimi Hendrix e Ritchie Blackmore (sono infatti due pezzi a cui il chitarrista nero e i Deep Purple garantirono illo tempore maggiore successo in sede di personalissima rivisitazione). Al riguardo, impossibile non menzionare il chitarrista Fabrizio Guarino e il suo chiaro retaggio rockettaro, particolarmente apprezzato da chi scrive.


Foto di Anna Bruna Spada

Parlando della band, inoltre, va tributata la granitica solidità della sezione ritmica (Alessandro Patti e Simone Talone) e la stratificazione vocale garantita dalle due vocalist Flavia Barbacetto e Daniela Placci (peccato non valorizzare maggiormente la bravura di queste ultime pescando almeno un brano dal magnifico repertorio di Crosby, Stills, Nash & Young).
Tralasciando di menzionare gli altri brani eseguiti per evidenti motivi di spazio (elenco completo nella colonna a destra), va sottolineata la parentesi comica che il leader ha voluto ritagliarsi, pur in termini contenuti: ogni brano, infatti, è stato preceduto da boutade, ilari richiami, occasionali spiritosaggini. Tuttavia, il retaggio comico dell'attore è letteralmente esploso nel finale, dapprima con un'allusione mascherata a "Il tempo di morire" di Lucio Battisti che ha ingannato gli astanti tutti (di fatto un prologo alla cover "Anche per te"), poi con l'imitazione di Angelo Branduardi e Fabio Concato intenti ad interpretare il brano "Soldi" di Mahmood, all'interno del quale hanno trovato posto anche brevi estrapolazioni di "Domenica bestiale", "Alla fiera dell'est" e addirittura "Money" dei Pink Floyd
Queste penetrazioni in territorio comico - cui si sono sommate le interpretazioni surreali di "In ginocchio da te" di Gianni Morandi (blues version) e "Call me" dei Blondie (wild west version), hanno permesso di offrire una formula bicefala che ha visto schierati su un unico fronte comicità e musica, pur con sbilanciamento a favore della seconda. Senza questa complementarità, lo show si sarebbe sostanziato in una mera esecuzione di una cover band, pur pregevolissima. L'auspicio per il tratto a venire - e speriamo di godere di un minimo di ascendente - è quello di perfezionare il formato proposto, definitivamente equiparando i due contesti citati.







Neri Marcoré
: voce, ukulele, chitarra 
Fabrizio Guarino: chitarre
Alessandro Patti: basso
Domenico Mariorenzi: bouzouki, chitarre, tastiere
Simone Talone: batteria
Daniela Placci: cori
Flavia Barbacetto: cori


tracklist:
01. Cose
02. A che ora è la fine del mondo
03. Take it easy
04. Ho imparato a sognare
05. L'abbigliamento di un fuochista
06. Mrs. Robinson
07. Fiume Sand Creek
08. Crêuza de mä
09. Mègu megùn
10. Non abbiam bisogno di parole
11. In ginocchio da te (blues version)
12. Lella
13. Monnalisa (feat. Hey Joe/Hush)
14. Il chitarrista
15. Vince chi molla
16. You can close your eyes
17. Call me (wild west version)
18. Girardengo
19. Il bandito e il campione (feat. Il buono il brutto e il cattivo/Per un pugno di dollari)
20. Il tempo di morire/Anche per te
21. Soldi/Domenica bestiale/Alla fiera dell'est/Money (parodia)
22. Smetto
23. C'è tempo 
24. Il pescatore




Ostia Antica Festival 2022
(musica, teatro, magia)
dal 3 giugno al 28 luglio 2022
dal 3 al 28 settembre 2022 luogo

Parco Archeologico di Ostia Antica
Viale dei Romagnoli 717
Roma


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