Home Recensioni Video Bill Bruford's Earthworks - Video Anthology Vol. 1: 2000’s

Bill Bruford's Earthworks
Video Anthology Vol. 1: 2000’s

Il primo volume dei due DVD proposti dalla Summerfold Records denominato Bill Bruford's Earthworks Video Anthology Vol. 1: 2000’s, propone tre differenti versioni degli Earthworks in veste acustica; il gruppo ha assunto la sua prima forma nel lontano 1999 con l'album A Part, And Yet Apart.

Le prime tre tracce presentate dalla lineup iniziale del progetto, costituita dal sassofonista Patrick Clahar, dal pianista Steve Hamilton e dal bassista Mark Hodgson, sono state estrapolate dal bel DVD Footloose in NYC.
Quando questo prima incarnazione degli Earthworks è emersa, da subito è apparsa un tentativo di mettere insieme un collettivo dinamico, capace di interpretare adeguatamente il nuovo genere di scrittura complessa ed articolata che Bill Bruford stava perseguendo sin dal suo primo album solista, Feels Good to Me (1977), con il ricorso ad un metodo improvvisativo meno insistente.
La solida fama che Bill Bruford è stato capace di costruirsi nella scena musicale rock, è da sempre stata quella di un batterista capace di creare sonorità viscerali anche nei contesti e nelle circostanze più difficoltose.
Il suo impegno nei King Crimson e negli Yes, soprattutto, ne rappresenta una testimonianza nitida, con prove lampanti della sua abilità nel prodursi in metriche complesse e variazioni di registro senza mai perdere la vigorosità del drumming.

Ma negli Earthworks, sebbene la musica non manchi mai di variabilità e di energiche trasformazioni poliritmiche, il linguaggio appare più ampio ma nello stesso tempo anche più rilassato.
Con l'uscita di Patrick Clahar e l'ingresso di Tim Garland, il gruppo spicca un balzo in avanti notevole. Bruford infatti aveva creato la prima struttura degli Earthworks circondandosi di ottimi musicisti, non noti al grande pubblico e disposti all'apprendimento, ma Garland aveva già una solida carriera dietro le spalle, grazie ad un buon numero di gratificanti lavori solisti e grazie alle collaborazioni con la band del pianista Chick Corea, Origin.
Musicista a tutto tondo, Garland ha contribuito infatti ad apportare benefici notevoli in termini di qualità degli arrangiamenti e delle composizioni, oltre ad aggiungere l'impegno personale nel gruppo al sax soprano e tenore ed al clarinetto basso.
Garland ha inoltre contribuito a spingere Bruford a guardare la produzione della prima formazione, denominata Earthworks Mark I, ed il materiale pre-Earthworks sotto una nuova luce.

Nel primo lavoro di questa nuova formazione, Random Acts Of Happiness (2004) la band si cimenta nella rielaborazione dell'up-tempo My Heart Declares A Holiday, estrapolato dall'album Earthworks (1987), di un brano in due parti, One Of A Kind tratto dall'omonimo disco del 1979 ed addirittura della ballad Seems Like A Lifetime Ago (Part One) ritagliata dal già citato Feels Good to Me (1977).
Piano acustico e sassofono rimpiazzano nell'occasione chitarra elettrica e tastiere, ed il gruppo dimostra che la bontà del materiale è tale da renderlo adattabile anche ad una dotazione più scarna.
Le cinque tracce tratte dalle performances in Argentina nel 2002 sono riconducibili al materiale che sarebbe stato pubblicato in seguito su Random Acts Of Happiness e ad un paio di pezzi dell'era Earthworks segnata dalla presenza di Patrick Clahar, ma è soprattutto nella esposizione di Beelzebub tratto da Feels Good To Me che il gruppo si accende.

I sei brani conclusivi sono stati ricavati da uno show del 2005 in Germania, e segnano il debutto negli Earthworks di Gwilym Simcock e Laurence Cottle, che rimpiazzano rispettivamente le defezioni di Hamilton ed Hodgson.
Simcock è un giovane pianista segnalatosi precedentemente per l'impegno nel trio degli Acoustic Triangle, formato dal bassista Malcolm Creese e completato dallo stesso Garland, probabilmente questo è stato il biglietto da visita che lo ha imposto alle attenzioni di Bruford.
Di formazione classica, solo negli ultimi anni si è accostato al jazz, anche se non si direbbe ad ascoltarlo. Inoltre è un ottimo compositore, ha contribuito infatti alla scrittura di due dei sei brani.
Cottle invece ha il merito di reintegrare il basso elettrico nel gruppo, che appare particolarmente adatto alla versione in quartetto di Libreville, brano tratto dai primi Earthworks di Dig? (1989).
Mentre il basso di Hodgson è venuto meno in maniera determinante in alcuni pezzi di Random Acts Of Happiness, Cottle porta nuovo colore alle sonorità del gruppo conducendolo chiaramente in nuove direzioni.
La qualità audio e video di tutti e tre gli show è buona. Non troviamo il 5.1 mix, e la registrazione è full frame, ma l'aspetto non è sorprendente trattandosi di registrazioni televisive.

85/100


Bill Bruford: Batteria
Patrick Clahar: Sassofono (1-3)
Steve Hamilton: Piano (1-8)
Mark Hodgson: Basso (1-8)
Tim Garland: Sassofono, basso, clarinetto, flauto (4-14)
Gwilym Simcock: Piano (9-14)
Laurence Cottle: Basso (9-14)

Anno: 2007
Label: Summerfold Records
Genere: Jazz

Tracklist:
01. Triplicity
02. Original Sin
03. Cloud Cuckoo Land
04. Revel Without a Pause
05. Baja del Sol
06. Tramontana
07. Beelzebub
08. Footloose and Fancy Free
09. Libreville
10. Highland Games
11. Youth
12. Song
13. White Knuckle Wedding
14. The Wooden Man Sings, And the Stone Woman Dances.

Sito web:
Bill Bruford
Bill Bruford @MySpace

 

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