Sarà la sua eleganza, il suo cantare garbato, quasi sussurrato, ma è ormai stranoto che egli non trasmette elementi di fastidio. Tuttavia, il Sig. Piccaluga (Concato è il cognome della madre), ci ha messo un po’ ad affermarsi grazie al giorno più amato: la Domenica. Ed anche se bestiale, poco importa… si sta comunque piacevolmente a casa. Ebbene, con questo motivetto, delicato e orecchiabile, il lombardo ha riscosso la consacrazione definitiva, sancita dalla partecipazione al Festivalbar, ottenendo un successo di pubblico inatteso. Oltre a questa hit, nell’album scorrono piacevoli brani dove il nostro sperimenta anche piccoli altri mood, tipo lo swing di “Canto” o le tastiere a randa di tozziana memoria ("Gloria") nell’intro di “Una casa al mare”. Il tutto, in ogni caso, in assoluta onestà e buona fede. A parte l’episodio decisamente minore “Berlacca”, il resto scorre liscio e gustoso come uno spritz. Insomma, da questo momento in poi, Concato corre forte verso il successo. Solo anni dopo dirà “Guido piano”, ma sarà una bugia che il pubblico, amabilmente, gli perdonerà. |
Fabio Concato: voce, chitarra Anno: 1982 |