Mink DeVille
Coup de grâce

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Abbigliamento impeccabile, atteggiamento felino, irrequieto e romantico: così si presenta Willy DeVille all’alba di uno degli album più importanti della sua produzione, “ Coupe De Gràce”, che qualcuno ha trovato troppo “Classic Rock” per poter avvalersi dello status di pietra miliare della sua produzione.

La band, quei Mink De Ville che accendono per bene i motori quando serve, si aprono a soluzioni musicali più ad effetto rispetto ai tre album precedenti fatti di notti insonni trascorse pestando in modo forsennato il piede sul palco del CBGB’s. Basti ascoltare il bellissimo sax di Lou Cortelezzi, che non viaggia lontano dai panorami urbani disegnati da Clarence Clemons della E Street Band di Bruce Springsteen.

Ma non c’è solo il sax a caratterizzare i contrappunti di queste dieci caratteristiche perle, c’è un organo pastoso ( “ She Was ade In Heaven” ) che crea una spaziosità tale da permettere agli altri strumenti di emergere in modo disciplinato ed estremamente creativo. Ci sono le chitarre spagnole di “ You Better Move On” e “ End Of The Line” quest’ultima uno dei masterpieces dell’album. Il tutto è coadiuvato da un teatro di percussioni che pervadono i brani regalando quel tocco ispanico ed esotico mai fuori luogo,utilizzato in modo poetico e sinonimo di una epicità di strada stralunata, storie di malaffare che diventano, pasolinianamente, storie di vita.

E quando entra in scena il rock nulla diventa oltraggioso, Willy ci ricorda che è comunque figlio dei suoi anni e di quel suono newyorkese di fine anni Settanta. “Just Give Me One Good Reason” apre le danze al ritmo di un rock festaiolo che invita il pubblico a cantare il suo ritornello liberatorio, portatore di quel romanticismo ingenuo da festa di fine anno scolastico anni Cinquanta.

E sarà proprio la componente passatista di quest’album di inizi anni Ottanta a rendere unico il cammino di questa formidabile band e del suo controverso leader. Tra i solchi del disco è presente l’eco di Ben E. King, Sam&Dave, Otis Redding. C’è anche Van Morrison e il vento dietro le spalle di Chuck Berry in brani come “ Love Me Like You Did Before “. Gli echi Springsteeniani di “Maybe Tomorrow” ci presentano un ensemble mai derivativo e sempre pronto a catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore su elementi di grande freschezza: come trattenersi ascoltando la bellissima fisarmonica di “Love & Emotion” ad opera del bravo Kenny Margolis? E se “ Help Me Make It ( Power Of a Woman’s love) è grande Soul, “”Teardrops Must Fall” è irresistibilmente Doo-Wop.

Dove il precedente album “ Le Chat Bleu” mantiene inalterato il suo profilo d’essai , “ Coupe De Grace” apre le finestre anche all’occhio più indolente: lo avvicina ad un mondo vagamente naïf fatto di ingenua eccentricità e di amori rubati e annidati tra gli anfratti di un favoloso mondo di strada, dove non è più importante vincere o perdere quando si è “ So In Love Are We”.

E quando le notti parigine si fondono con il grande caldo dei ghetti ispanici, rimane una sola voce a cantare, quella di uno smilzo personaggio di nero vestito, che cammina da solo fischiettando e talvolta intonando qualche motivetto dei Drifters. Fino a perdersi nei sentieri urbani della notte newyorkese, fatta di fumi e oscurità.


 

Willy DeVille - voce, chitarra ritmica, chitarra slide, chitarra solista, accompagnamento vocale
Ricky Borgia - chitarra solista, chitarra ritmica
Kenny Margolis - tastiere, accordion, vibrafono
Louis Cortelezzi - sassofoni
Joey Vasta - basso
Tommy Price - batteria, percussioni
Brother Johnny Espinet - percussioni
Jimmy Maelan - percussioni
The Exhilarations - accompagnamento vocale
Eve Moon - accompagnamento vocale[1]

Anno: 1981
Label: Atlantic Records
Genere: Rock

Tracklist:
Just Give Me One Good Reason – 3:14 (Willy DeVille)
Help Me to Make It (Power of a Woman's Love) – 4:15 (Eddie Hinton)
Maybe Tomorrow – 2:50 (Willy DeVille)
Teardrops Must Fall – 4:10 (Willy DeVille)
You Better Move On – 3:00 (Arthur Alexander)
Love & Emotion – 3:37 (Willy DeVille)
So in Love Are We – 3:46 (Willy DeVille, Roger Rich)
Love Me Like You Did Before – 3:13 (Willy DeVille)
She Was Made in Heaven – 2:57 (Willy DeVille)
End of the Line – 2:46 (Willy DeVille)

 

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