Home Recensioni Masterpiece King Crimson - THRaKaTTaK

King Crimson
THRaKaTTaK

Ecco una band, come altre poche, che non è mai scesa a compromessi musicali nel corso dei tanti anni di attività e nonostante gli innumerevoli cambi di formazione.

Uscito nel 1996 e passato praticamente inosservato, l'album si componeva di otto pezzi in tutto: sei inediti, elogio alla sperimentazione più estrema, e le due nuove stupende versioni di “Thrak”, poco cover e molto inedite, nelle quali, alla schizofrenia già propria del pezzo omonimo apparso sui precedenti albums, si contrappone, in quella che sembra un’impossibile miscellanea, un rarefatto sottofondo intimista.
In assenza quasi totale di melodia, ci si getta a capofitto alla ricerca spasmodica di suoni, di rumori, di ambientazioni: ora ci troviamo di fronte al caos prodotto dall’eclettismo di sei strumentisti impazziti, un minuto dopo siamo immersi nel tappeto ritmico prodotto dalle numerose stravaganze percussionistiche, suonate, spesso in maniera provocante, quasi denigrante, su un ricercato sottofondo di effetti e ambientazioni tipicamente new age.
Un viaggio difficile, sfruttando al massimo gli strumenti, vituperando le regole ritmiche dei quattro quarti, tra le note prolungate fino all’eccesso di una chitarra distorta e quelle secche di un pianoforte suonato apparentemente in maniera casuale.
Un album che, nel suo rappresentare una delle massime espressioni avanguardistiche di tutti i tempi, risulta essere indirizzato a ben poche persone, attente e provate, pronte a digerire il lavoro più ostico ed intrigante della storia discografica del gruppo.
La versione cartonata del cd era corredata di libretto con le note sul gruppo, sul tour, sulla produzione discografica dell’etichetta e di un poster di raffinata bellezza, riproducente un momento live del gruppo: al centro, sul fondo, tra le batterie di Bruford e Mastelotto, seminascosto dall’oscurità e dai bizzarri riflessi di uno scarno palco, protetto dagli strani giochi di luce dei riflettori, un chitarrista con occhialini tondi suona compassato il suo strumento.


****
NOTA: Recensione originariamente realizzata nell'agosto del 1996 per la rivista "Melodie e Dissonanze" (mai pubblicata per prematura chiusura della stessa), qui riportata per gentile concessione dell'autore.






Robert Fripp: Chitarra, mellotron
Adrian Belew: Chitarra
Tony Levin: Basso, stick, contrabbasso elettrico
Trey Gunn: Chitarra Warr
Bill Bruford: Batteria, percussioni
Pat Mastelotto: Batteria, percussioni

Anno: 1996
Label: DISCLIPLINE GLOBAL MOBILE
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. Thrak – 2:20
02. Fearless and Highly Thrakked – 6:35
03. Mother Hold the Candle Steady While
I Shave the Chicken's Lip – 11:18
04. Thrakattak (Part I) – 3:42
05. The Slaughter of the Innocents – 8:03
06. This Night Wounds Time – 11:16
07. Thrakattak (Part II) – 11:08
08. Thrak (Reprise) – 2:52




Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.