Vittorio De Scalzi
Genova, 13 marzo 2020

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Vittorio De Scalzi
Genova, Studio/Casa di Vittorio De Scalzi
13 marzo 2020

Mi fa molto piacere recensire questo concerto trasmesso in diretta su facebook dallo studio di Vittorio De Scalzi, nel pieno dell'emergenza coronavirus.
E' il modo di interagire attuale, questo, che è certamente una diminutio, rispetto alla norma, ma che ci permette di assaporare un momento di intimità senza pari.
Verosimilmente snobbata in un periodo affrancato dalla pandemia, una performance del genere, oggi, è invece preziosissima, perchè genuina testimonianza di ottimismo, lezione imprescindibile del bicchiere mezzo pieno e mai mezzo vuoto.
Va chiarito un punto: il concerto unplugged, è generalmente di una noia mortale. Sfido chiunque a dimostrare di aver conosciuto un artista partendo da una sua performance acustica.
La forza dell'unplugged, tuttavia, è duplice: da un lato sta nella bravura dell'artista di esprimere la sua arte privo di orpelli elettronici e in assenza di una band rassicurante alle spalle; dall'altro, nella sensibilità dell'ascoltatore di sviluppare la sua capacità di arricchire l'esecuzione medesima, evocando gli arrangiamenti originali nei suoi ricordi. Due sono quindi sono le condizioni imprescindibili per far sì che una esecuzione acustica funzioni: la perizia di chi la pone in essere, la conoscenza del repertorio da parte di chi ascolta. E' soltanto così che essa diventa avvincente, trascinante, commovente.
Trattando più nello specifico l'esecuzione qui recensita, va premesso che soltanto un grande artista come Vittorio De Scalzi poteva osare così tanto, proponendo, voce e chitarra/pianoforte, un repertorio ricchissimo ed eterogeneo, senza far rimpiangere le assenze dell'orchestra, della voce in falsetto dell'amico Nico Di Palo, della stratificazione vocale dei compagni New Trolls.
Questo approccio, che sembra perfetto per musiche nate per la dimensione unplugged (si pensi, ad esempio, al repertorio di Lucio Battisti o di Fabio Concato), poteva sembrare arduo per le musiche dei New Trolls, che sono certamente espressione di cantautorato, ma comprendono anche virulento hard rock, magniloquente musica sinfonica, pop vocalmente pluristrutturato e prog macchinoso.
E invece no: la sua opera di rivisitazione è stata credibile e sensata e la dimensione intima che è scaturita da questa esecuzione è stata a dir poco magica, pur inserita in un contesto domestico piuttosto artigianale. Si può facilmente perdonare all'ex New Trolls, infatti, una videoripresa manuale piuttosto maldestra, giacché effettuata da una postazione non fissa, che ci ha regalato un po' di tremolio e una visione talvolta ruotata di 90° gradi (lo volete capire che, riprendendo dal cellulare, la rotazione avviene soltanto sullo schermo di chi filma e non viene fissata anche nella registrazione?), senza contare le numerose interferenze tipiche del cellulare (suonerie, vibrazioni, ecc.).
In compenso l'audio era piuttosto soddisfacente, mai distorto, sempre nitido.
L'artista ha approfittato della dimensione in solo sia per rivisitare estratti del repertorio New Trolls, comprese le espressioni del più articolato progressive (come due movimenti del "Concerto Grosso n. 1"), sia per proporre brani attinti dalla carriera solista o scritti per altri artisti, come "L'attesa", tratta dal suo ultimo album, o "Tutti i brividi del Mondo", "Letti" o "Soli", rispettivamente interpretate da Anna Oxa, Umberto Bindi e Drupi (l'ultima delle quali giunta terza al Festival di Sanremo del 1982).
Alcuni brani, inoltre, hanno completamente cambiato veste: "Davanti agli occhi miei" sembrava permeata della tipica suggestione da filastrocca per bambini mentre "La nuova predica di Padre O'Brian" pareva creata ad hoc, e questo è apparso incredibile, per l'esecuzione piano solo.
L'iniziativa ci è sembrata di una portata eccezionale.
Cosa può fare anche un solo artista, in un momento del genere, munito di un paio di strumenti, lo si capisce guardando questo live, tuttora disponibile nella pagina facebook del musicista.
E' auspicabile che questa dell'artista genovese stimoli l'avvio di altre iniziative analoghe da parte di altri suoi colleghi (possibilmente con videoriprese un tantino meno maldestre), che noi di Artists And Bands ci impegniamo a recensire fin da ora, sicuri, come siamo, che dal peggio si possa tirare fuori il meglio, sempre.

 

 



Vittorio De Scalzi:
voce, chitarra, piano

tracklist
Vorrei Comprare Una Strada
Signore, Io sono Irish
Una miniera
Davanti agli occhi miei
Concerto grosso n.1 - Adagio (Shadows)
Concerto grosso n.1 - Allegro
Vent'anni
L'attesa
Soli
La nuova predica di Padre O'brian
Letti
Tutti i brividi del mondo
Aldebaran
Canzone in dialetto genovese
Genoa
Quella carezza della sera

 

 


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