Yiorgos Fakanas Group (feat. Guthrie Govan)
Roma, 24 Gennaio 2018

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Roma, 24 Gennaio 2018 - Planet Club

Come da tradizione, il Planet si conferma la location all’avanguardia della scena progressiva capitolina, ove il termine “progressive” vada inteso declinato nell’accezione più ampia del termine.
I protagonisti di questa sera sono infatti tre musicisti greci la cui storia è legata pressoché interamente al jazz-rock e, ancor più precisamente, alla fusion. Non pretendendo di millantare onniscienza, ammetto candidamente di essermi recato nel locale senza conoscere il repertorio di Fakanas e company, ma spinto essenzialmente dalla curiosità di ammirare uno dei chitarristi più celebrati degli ultimi anni, quel Guthrie Govan transitato anche tra le fila dei miei amatissimi Asia all’inizio del millennio, per l’esattezza su ‘Aura’ e ‘Silent Nation’. Anche Govan si è poi costruito una solidissima reputazione in ambito fusion con gli Aristocrats, per cui la sua collaborazione con Yiorgos non può certamente apparire sorprendente, o tantomeno forzata.

Ad aprire le danze ci ha pensato il Simone Gianlorenzi Trio, un act arroccato attorno alla particolare figura del chitarrista orvietano, tanto erculeo nel fisico quanto timido nei modi, che ha regalato una godibile manciata di brani interamente strumentali a cavallo fra fusion e rock più accessibile, tra i quali "Viola" mi è parso la punta dell’iceberg. Di sicuro Simone suona bene, con gusto ed eleganza di fraseggio, per cui sono rimasto di sasso nel sentirgli dire che The Edge è il suo chitarrista preferito!

Subito dopo i quattro headliner si sono impossessati del palco, e mi ha fatto piacere sentire Fakanas esprimersi in un ottimo italiano per spiegare al pubblico, non molto numeroso ma decisamente bendisposto, la genesi delle varie tracce di volta in volta eseguite.
È interamente possibile che i suoi sermoni tra un brano e l’altro servissero anche a dare un breve, meritato riposo ai suoi companeros, legittimamente fiaccati da lunghe ed intense esecuzioni!
I brani eseguiti in un’ora e mezzo piena di concerto sono stati infatti solamente sette, compresi un paio di bis, e quindi mediamente molto lunghi: mai pesanti però, data la dinamica struttura ritmica (mi ha particolarmente colpito il drumming, a tratti terremotante, di Menios Pasalis) e le ficcanti fughe strumentali, alle quali ha fattivamente collaborato anche un tastierista abile a miscelare con versatilità gli effetti a sua disposizione.

Poco da dire però, l’autentica star della serata è stato il lungocrinito Guthrie, razzente protagonista di tutti i brani, dall’articolata ed eccitante "Acrobat", che dà il titolo all’ultima fatica di Fakanas, alla più cadenzata ed orientaleggiante "Seviglia", tratta da 'Interspirit', l’album che il virtuoso bassista ellenico ha inciso qualche anno fa con il suo omologo d’oltreoceano Anthony Jackson. Insomma una bella serata di musica ben suonata, di quella che, mi piace pensare, vada prima filtrata dal cervello prima di arrivare al cuore. 

 

 



YIORGOS FAKANAS: Basso
GUTHRIE GOVAN: Chitarra
MENIOS PASALIS: Batteria
DIMITRIS SEVDALIS: Tastiere

Data: 24/01/2018
Luogo: Roma - Planet Club
Genere: Jazz rock, Fusion

Setlist:
ACROBAT
THE WORLD OF FUN
SEVIGLIA
CHAMELEON
INNER POWER
ORATIOS
PASSION GROOVE

 

 


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