Swans
Roma, 15 Luglio 2015

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Roma, 15 Luglio 2015 - Villa Ada Incontra il Mondo
Foto di Andrea Marchegiani

Michael Gira ed i suoi cigni maledetti, tornano a far visita alla Capitale dopo poco meno di un anno e sembra essere cambiato poco soprattutto dal punto di vista del repertorio. Gli Swans hanno continuato il loro tour mondiale per promuovere To Be Kind impostando la scaletta essenzialmente su una struttura quasi del tutto simile in ogni data. Pochi brani, ma decisamente estesi rispetto alle versioni presenti su disco.

La tappa di Villa Ada non è da meno in questo senso e si mantiene su binari simili a quelli dello  scorso anno, negli angusti spazi del Circolo degli Artisti. Il gruppo statunitense si presenta sul palco piuttosto presto rispetto alle classiche serate concertistiche romane, introducendo  la monolitica Frankie M con una  lunga sezione alle percussioni tra Phil Puleo e Thor Harrir. Questa volta il brano vira su She Love Us, estratta dal secondo disco di To Be Kind e il gruppo recupera di esso la parte più ritmica e frenetica, depurandolo da quella più allucinata.

Nonostante i volumi altissimi, caratteristici e devastanti degli Swans, il concerto risulta sicuramente più apprezzabile, benchè forse, le sezioni improvvisative  risultano in qualche modo maggiormente stritolanti e incalzanti. Ne soffrirà un po’ l’ascolto dei brani della seconda parte, ovvero Just A Little Boy e Bring The Sun/Black Hole Man che risulteranno a tratti irriconoscibili e quasi fusi, a seguito delle lunghe dilatate sezioni psichedeliche. L’avanzare martellante della batteria di Puleo si commistiona al monolitico suono del basso di Pravdica, provocando un suono decisamente sordo e risonante che colpisce in pieno le viscere.

Gli Swans sono piuttosto in forma, malgrado l’incessante attività concertistica. Ancora una volta si segnala il buon piglio al basso di Pravdica che si apprezza particolarmente sia nella percussività granitica della coinvolgente A Little God In My Hand, che negli interventi effettistici, più legati alle atmosfere psicotiche come in The Cloud Of Uknowning.  A Little God In My Hand,  sintetizza bene le due facce degli Swans, una più noise, con repentine deflagrazioni e granitici muri sonori, mentre nella seconda parte parte più wave, con una vena più smaccatamente psichedelica e lisergica.  Questa volta The Seer viene praticamente messo da parte e la lunga traccia The Apostate, una dei punti fermi dei live degli ultimi tempi, non farà la sua comparsa. Di contro, viene presentata la "suite" The Cloud of Uknwowing, per certi versi affine a The Apostate, relativamente alle sordide e cupe atmosfere prodotte, in particolare nella parte iniziale e finale, legate centralmente da un frenetico incedere di chitarra/basso e batteria.

Come già siamo stati abituati, gli Swans non concedono bis, viste le manganellate sonore di poco più di due ore apprezzate con piacere dal pubblico. Gira presenta e ringrazia i suoi compagni, apostrofandoli con nomignoli  in italiano. Un lungo inchino di ringraziamento ed i cigni lasciano il palco vuoto e un muro di suono che ancora pervade le orecchie di tutti i partecipanti. Appuntamento alla prossima mazzata!


 


Michael Gira: Chitarra, voce
Christophj Hahn: Lap steel guitar
Thor Harris: Percussioni, vibes, dulcimer
Phil Puleo: Batteria, percussioni
Chris Pravdica: Basso
Norman Westberg: Chitarra

Data: 15/07/2015
Luogo: Roma - Villa Ada
Genere: Post-Punk/Noise/Experimental

Setlist:
01. Frankie M/She Loves Us
02. A Little God In My Hands
03. The Cloud of Unknowing
04. Just a Little Boy (For Chester Burnett)
05. I Forget
06. Bring the Sun/Black Hole Man

 

 

 

 

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