Orion’s Gate+Tarchon Fist+Frozen Tears
Prato, 5 Aprile 2008

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Prato, 5 Aprile 2008 - Controsenso

Serata all’insegna dell’heavy metal più tellurico quella di ieri sera al piccolo ma accogliente Controsenso di Prato, dove due affermate band del panorama heavy nostrano, più una nuova piccola realtà locale, hanno dato appuntamento (grazie all’organizzazione dello staff Granducato del Metallo) ai defender della zona per più di 2 ore di show all’insegna dell’allegria e della buona musica. I primi a salire sul palco sono i giovanissimi Orion’s Gate da Pistoia. Il loro set si concentra su un metal melodico dove la voce “lirica” di Arianna aggiunge soluzioni fantasy e power alla struttura dei pezzi. La loro esibizione, della durata di 30 minuti, li ha visti impegnati con pezzi propri alternati a cover, con i gettonatissimi Nightwish in apertura con “She Is In My Sin”, a metà con “Evelnpath” ed in chiusura con “Wander Lust”. Ma il sound della band finlandese impregna anche le melodie dei pezzi inediti scritti dalla band, come “Nature” e “No Trace Of Tomorrow”, a metà strada tra power ed epic , con rocciosi muri di chitarra e tastiere a pervadere e pompare il suono delle melodie. A parere del sottoscritto, ai ragazzi manca un po’ di personalità ed originalità (problema comunque di miriade di band che amano quel tipo di suono), ma hanno le idee molto chiare ed i pezzi proposti contano tutti su una discreta tecnica compositiva.

Orion's Gate

“Non sono ancora le 24 che salgono sul palco i Tarchon Fist, roccioso e monolitico gruppo bolognese che ha da poco dato alle stampe il suo primo album omonimo. I 5 ragazzi emiliani ricalcano fedelmente e con orgoglio (per questo vogliamo loro ancora più bene) tutti i clichè del classico metallo, dal suono all’abbigliamento, fatto di pantaloni di pelle, capelli lunghi, cinturoni vistosi e riff granitici spaccamontagna.
La loro performance si apre con la possente “Bad Situation”, forte di un ottimo refrain melodico, per poi proseguire con le più ruvide “Black Cold Fever” e " Metal Detector”, aperta da un simpaticissimo siparietto del bassista Marco che chiede ai presenti di rinnovare la propria fede nel rock duro…quando si dice Judas Priest docet. Forse non è un caso allora, che a metà scaletta i ragazzi intonino “Breaking The Law” di priestiana memoria, per poi riattaccare con la propria “Acient Sign Of Pirates” che gode di un duello tra le due chitarre dal sapore epico (ottima in tal senso la prova del nuovo arrivato Fede) e di una prova da applausi nel cantato . In chiusura arrivano altri due brani incendiari , veri propri anthem metal come “It’s My World” e “Born To Kill”, che va a chiudere la prova dei Tarchon nel migliore i dei modi. Per uno come me, che assisteva per la prima volta ad un loro show, l’impressione generale è stata davvero impressionante: la band è dotata di una coesione eccezionale ed una serie di pezzi che può fare felici tutti i metal kids dello stivale e non solo . Se in più ci aggiungete una sana dose di ironia, con Sange (voce) e Lucio (chitarra e fondatore) che si dimostrano navigati entertainament, il consiglio è quello di vederseli appena porteranno un po’ di sano metallo nelle vostra città. Complimenti.

Tarchon Fist

Chiude , che è gia Domenica invece, una belle band di punta dell’attuale bill della My Graveyrad Productions: i fiorentini Frozen Tears. Sempre alle prese con qualche problema di line-up , ma sempre uniti e più forti nelle difficoltà portando cosi le loro notti di violenza sonora sui palchi italiani. Le abilità tecniche di Lapo e soci ormai son note a tutti , ma quello che stupisce di stasera, nei loro 35 minuti di concerto, è il taglio più tirato dei pezzi, che con l’innesto del nuovo chitarrista Angelo Bonechi godono di nuova linfa. L’opener “Fear Of Tomorrow” mette già le cose in chiaro in tal senso, anche se il primo picco arriva al terzo pezzo con la maideniana “Don’t Waste Your Time”, cantata in maniera superba da Alessio Taiti, mentre il fratello Leonardo propone ritmiche chitarristiche sempre affilate e di grande efficacia.
Su “Intability”, uno dei pezzi migliori del loro ultimo disco sale in cattedra invece il basso maltrattato di Massimiliano, mentre per le successive e splendide “”Your Life Slows Down” e “A Losing Game” c’è anche il ritorno di Lapo alle chitarre per uno special guest dopo il suo abbandono questo inverno. Il primo dei due pezzi, tratto dal loro Metal Hurricane risulta vincente per il ritornello catchy, l’altro per il tiro veloce e potente della ritmica. Come chi li ha preceduti, anche loro si lasciano ad un tributo ai Judas Priest con “Electric Eye” (il sottoscritto è in attesa di sentire invece la loro versione di “Run If You Can” degli Accept, incisa nel disco Nights Of Violence), mentre chiudono con la corrosiva “Innervision”. Ennesima conferma di una band davvero di primissimo livello e di persone dal lato umano davvero ottime. Un gruppo che meriterebbe maggior successo e visibilità, per il grande lavoro svolto per il nostro rock in questi dieci anni.

Frozen Tears

Non sono nemmeno le 2 che il tutto è terminato, il pubblico (molto numeroso) sorridente esce dal locale per accendersi una sigaretta e per trattenersi con i componenti delle band che attendono solo lo sfollamento generale per raccogliere gli strumenti; le orecchie fischiano ancora e il retrogusto di metallo sul palato è ancora forte e impregnato.

If you are not metal, you are not my friend

 


Orion's Gate:
Arianna: Voce
Jari: Chitarra
Daniele: Batteria
Daniele: Basso
Francesco: Keyboards

Tarchon Fist:
Luigi Sangermano: Voce
Luciano Tattini: Chitarra
Fede Mengoli: Chitarra
Marco Pazzini: Basso
Andrea Bernabeo: Batteria

Frozen Tears:
Alessio Taiti: Voce
Leonardo Taiti: Chitarra
Lapo Torrini: Chitarra
Massimiliano Dionigi: Basso
Giovanni Guarnirei: Batteria

Data: 05/04/2008
Luogo: Prato - Controsenso
Genere: Heavy Metal

Setlist:
Orion's Gate
01. She Is My Sin (Nightwish)
02. Nature
03. Elvenpath (Nightiwsh)
04. No Trace Of Tomorrow
05. Deep Silent Complete (Nightwish)
06. My Land (Sonata Artica)
07. Wander Lust (Nightwish)

Tarchon Fist
01. Bad Situation
02. Metal Detector
03. Eyes Of Wolf
04. No More Walls
05. Football Aces
06. Breaking The Law (Judas Priest)
07. Acient Sign Of The Pirates
08. Bad Man Mania
09. It’s My World
10. Born To Kill

Frozen Tears
01. Fear Of Tomorrow
02. Queen Of Solitude
03. Don’t Waste Your Time
04. Instability
05. Electric Eye (Judas Priest)
06. Your Life Slow Down
07. A Loosin Game
08. Inner Vision

 

 

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