Orchestra del Teatro Comunale
Bologna, Auditorium Manzoni, 8 Febbraio 2023

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L’apertura della stagione sinfonica 2023 del Comunale di Bologna, dopo il buon successo decretato dall’esordio del cartellone operistico con il Wagner del Der fliegende Holländer, è nuovamente affidata alla bacchetta di Oksana Lyniv che ha fortemente voluto l’esecuzione in apertura della "Passacaglia in Yellow-Blue" del compositore russo-tedesco Vladimir Genin composta nel 2022.

Per spiegare le ragioni della denominazione “Yellow-Blue”, Genin dice che «allo stesso tempo è presente un tocco di melanconia blues nel ritmo e nella melodia del brano. Il titolo si riferisce anche ai colori della bandiera ucraina, blu come il cielo e giallo come il grano, perché il sentimento di quest’opera è profondamente connesso all’orrore e alla tristezza che accompagnano costantemente la mia vita da quando è iniziata l’aggressione russa dell’Ucraina nel 2014». Ed è effettivamente un capitolo intimistico che lascia scorrere davanti agli occhi dell’ascoltatore sotto forma di suono il dramma dell’attualità, ma anche la sensazione che la storia si stia scrivendo con il sangue sotto i nostri occhi distolti dalla monotonia assordante di ciascuna esistenza.

In un'epoca gravida di virtuosi non è arduo trovare esecutori di opere tecnicamente complesse quali il "Concerto per violino e orchestra" di Čajkovskij, più faticoso rinvenire interpreti in grado di coglierne il senso autentico e profondo della scrittura. Milenkovich fa uso di una notevole gamma di colpi di arco e colorazioni tonali per fornire ad ogni episodio la sua vivida identità. I due movimenti centrali sono eseguiti con grazia. Bene fin dall'inizio nelle rapide variazioni del primo movimento suonato con virtuosismo, precisione e passione romantica creando e accumulando tensione fino alla risoluzione in cui l'orchestra fa ritorno con il travolgente tema principale. Il fuoco fondamentale per la direzione è garantire che il solista non si perda mai nel volume dell'orchestra e preservarlo dalle coperture degli ottoni. Anche la Canzonetta è stata espressa con semplicità e gusto, temperando l’Andante in poco più di un Adagio, sostenendo la linea musicale e generando introspezione e profondità di sentimento alla musica. Spiccato il senso melodico di Milenkovich che gli ha consentito di comunicare con chiarezza la passione viscerale e il pathos della partitura. La resa della temibile cadenza del primo movimento è risultata particolarmente degna di nota per la sua combinazione di velocità ardente e controllo delicato, sostenuta da un senso lirico marcato con splendidi trilli e dolcezza di tono. Tempi e fraseggio sono stati particolarmente liberi nel finale, ma sempre musicali e convincenti. Voce appassionata e gitana nell'Andante pieno di sentimento. Riuscito anche il finale dell’Allegro vivacissimo che riporta il tema principale con cadenze vigorose ed eroiche ripetizioni del tema medesimo ad opera dell'orchestra mentre corre verso il traguardo in una grande esibizione di onde dinamiche caratterizzate dagli audaci motivi popolari russi. Nel finale, drammatico, con il solista che guida l'orchestra nella costruzione di un muro di suono grandioso e termina con forza e potenza, Milenkovich fa un ottimo uso del rubato e delle note del registro superiore mettendo da parte i personalismi e lasciando che la voce di Ciajkovskij parli da sola. Per tutto il concerto è stato sostenuto dall'esplosivo supporto orchestrale agevolato dalla attenta direzione di Lyniv. Applausi a scena aperta anche per gli ottimi bis presentati con insolita leggerezza da Milenkovich: l’Allemanda, dalla "Partita n.2" di Bach, e il "Recitativo e Scherzo" di Kreisler nel quale il violinista serbo dispiega armonie colorate, elaborazioni cromatiche e trilli coprendo abilmente l'intera estensione dello strumento.

Lyniv dirige poi la "Sinfonia n.4" di Mendelssohn nella revisione del 1834, una partitura pubblicata solo nel 2001 e ancora sconosciuta a molti. Stacca un tempo sostenuto per il movimento di apertura dell'Allegro vivace preparatorio ad una coda senza fiato. L'iconico tema principale viene prima suonato dai violini e poi passato alla sezione dei fiati. Grandi linee ampie e audaci si oppongono a sezioni tranquille e delicate che mostrano la versatilità dell'orchestra. Dall'Andante con moto Mendelssohn addolcisce la linea melodica, come fa nel Minuetto successivo, danzato con grazia, proponendo una marcia lenta e generando tensione attraverso il tema strutturato su una scala ascendente che attraverso l’abile orchestrazione è presentato in modo equo da tutte le voci. Anche il Minuetto è ben reso nel breve passaggio solista dei corni e nelle repliche di flauti e violini; le morbide inflessioni dei legni e dei corni creano un timbro caldo su cui gli archi si dispiegano in modo ordinato sfociando nel complesso Saltarello che, insolitamente, apre in maggiore e conclude in minore. L’orchestra propone chiaramente il rapido perpetuum mobile con l'inizio della coda solo sussurrato dai violini tornando in azione con un convincente crescendo che si conclude in un finale coraggioso e brillante.

 

Foto: Andrea Ranzi

 


Oksana Lyniv

direttrice

Stefan Milenkovich

violino

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

musiche di:

Vladimir Genin

Pëtr Il'ič Čajkovskij

Felix Mendelssohn Bartholdy

 

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