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Lilium
Others

I Lilium sono un progetto abbastanza quadrato, miscelano le atmosfere dark ad un alone moderno per poi svariare su lidi più groove ma pur sempre atmosferici, ciò che trapela dalla loro musica è la sofferenza ed il dolore, un certo sapore malinconico e depressivo, il sound è caratterizzato anche dalla distorsione delle chitarre a volte ispide ed altre imponenti e cadenzate quasi in stile doom. Il genere può essere tutto sommato incanalato nel filone 'alternative' ma ci sento una forte componente gothic metal e dark psichedelico che non stona affatto.
La giovane band attraversa un percorso con un suo approccio che potrebbe presentarsi anche rischioso, vicino alla musica più mainstrem che underground e penso che se sopravvivranno a loro stessi si sentirà parlare positivamente di loro in futuro, per ora il loro ep apre le porte ad un sound che lascia presagire ottimi miglioramenti ed un raffinato appeal.
Il loro credo sia il secondo demo-ep, anche se questo cd è professionale nella sua totalità con una bella confezione e tutte le sue cose a posto, ciò che rende il mio giudizio definitivo su questa prova medio è la voce che per me non è abbastanza caratterizzante per un genere già oltremodo esplorato da una miriade di altre bands ed il solito accostamento allo standard italico con un timbro vocale "normoidale", con poche variazioni di rilievo e troppo 'frenate' per i miei gusti personali (si potrebbe parla di un Robert Smith a volte sussurrato, altre volte roco in alternanza con i soliti scream lamentosi a la emo/nu metal core e simili).

I Lilium quindi con il secondo loro atto mostrano le loro capacità, il cd totalmente professionale che ci presentano è un promo, ma per la raffinatezza della musica ed attenzione che è stata profusa nella realizzazione lo definirei il loro primo vero debutto ufficiale, è per questo che bisogna essere poco propensi a giudizi e sopravvalutazioni, loro sono una band interessante che spero potrà dire la sua nell'immediato futuro ma per adesso sono troppo rilevanti le influenze gothic dal sapore 90ties mischiate con quelle più moderne del crossover e rubacchiate dal metal core (genere imperante del momento e di moda che mi ha stancato già dalla sua pseudo nascita), c'è della fierezza in alcune tracce come "Suicide" con il solito trionfalismo chitarristico semplice e atmosferico, la cadenza ripetitiva ed altisonante di alcuni stralci di "Breathe" ma poi tutto si spegne nei momenti soffici di "Sleep China", un sussurro che si apre più ad un rock meditativo in chiaro scuro che poco ha a che fare con la rabbia di alcune altre track, qui la fanno da padrone gli arpeggi, la sofferta voce parlata e le chitarre elettriche che solo nella parte finale si inaspriscono di sound distorto.

La loro musica prende in considerazione in pochi minuti una piega varia così poi ricadiamo nel groove e nei quasi growls di "Hunter Part. I", che in un genere dissimile dal precedente mischia di nuovo le carte in tavola spiazzando non poco gli ascoltatori meno 'open minded', un sound incline alle sperimentazione meriterebbe una cura e attenzione maggiore in fase compositiva, un tratto distintivo importante che demarchi meglio l'originalità della band.
Ad ogni modo 'Others' riesce a mettere in risalto il tocco sofisticato dei componenti ed una buona tecnica di base, un sound gravido di nero pessimismo, un mood acido e disadattato, riff di chitarra ritmica scandiscono con il basso lo scheletro strisciante di tracks come "Alba green Part. II", un lento incedere che si fa sempre più sinuoso con il trascorrere del tempo, una decadenza sonora di melodie glaciali, in un vortice di emozioni easy e dall'aggressività repressa che comunque viene sempre a galla (voce e chitarre) mentre la batteria scandisce tempi pachidermici e sonnolenti.

Sei brani sono pochi per dare un giudizio definitivo, vedremo alla lunga distanza cosa saranno capaci di fare, le atmosfere sono scure, la voce si dimena in un circolo vizioso che poco fa accennavo e le canzoni scorrono bene delineate seppure con una forte dose di incoerenza che rende l'ascolto piacevole e spensierato, mancano il carattere di chi vuole osare ma per questo c'è tempo, almeno sino alla prossima release: ave rock ligure ...

60/100


Daniele Leone: Chitarra
Michele Duse: Basso
Daniele Diaspro: Batteria
Filippo Cattaneo: Voce

Anno: 2009
Label: Autoprodotto
Genere: Alternative Rock

Tracklist:
01. Antares
02. Suicide
03. Breathe
04. Sleep China
05. Hunter Part. I
06. Alba green Part. II

Sul web:
Lilium @ MySpace

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