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Destroy Edgebone
Turbo Metal

Turbo Metal” è il secondo demo dei Destroy Edgebone, musicisti di Pordenone artefici di uno speed metal primordiale, diretto discendente di quello in auge nei primissimi anni '80. La copertina è molto originale, poichè non è altro che un fumetto di buona fattura, in cui il protagonista è un mammut che dà la caccia alle fate, stritolandone una con una mano e, contemporaneamente, afferrando l'altra per le ali, mentre questa cerca di sottrarsi alla fine, ormai vicina anche per lei; il retro di copertina mostra un paesaggio bucolico, in cui fate e gnomi sono visibilmente allarmati dalla presenza di una moto di grossa cilindrata che sta per bruciare, causando un incendio anche nel sentiero da cui è arrivata: tutto ciò al comando significativo di “Kill This Fantasy World!!!”.
Il libretto comprende anche i testi, piuttosto interessanti, oltre ad alcune foto del gruppo, immortalato in sede di concerto, in sala prove e durante il tempo libero.
La “cattiveria” appena descritta, però, non è fine a se stessa, come potrebbe sembrare da una visione superficiale delle cose, ma deriva dalla consapevolezza che il mondo non è tutto rose e fiori, come ce lo fa apparire il potere, che ha inventato un mondo di fantasia tramite il quale tiene addormentate le masse, che non si accorgono che la realtà è ben altra, a tutto vantaggio di chi comanda ed a discapito delle masse stesse: potrebbe trattarsi, per esempio, di un riferimento al mondo dei reality show, falso ed ipocrita, oppure a parecchie dottrine religiose, compresa quella dominante in Italia.

Il CD, che dura quasi venti minuti, si apre con “Halfwit Nightmare”, che riguarda i pensieri di un drogato: il pezzo è veloce, con basso e batteria molto in evidenza, mentre sporadicamente le doppie voci si sovrappongono all'energica voce principale. Seguono, ancora veloci, “Death Runs Fast”, che tratta di un incidente stradale, e “Turbo Metal”, caratteristico brano all'insegna dell'orgoglio heavy metal, che si scaglia contro il potere e contro la visione convenzionale della vita; quest'ultima canzone è stata inserita nella compilation “The Great Metal Complotto”, uscita nel 2008, che riguarda soltanto formazioni heavy metal di Pordenone.
Si chiude con ”Holy Beer (Kill the Analcoholic Beer)”, un simpatico e velocissimo rock'n'roll, di certo esplosivo in sede di concerto: un inno alla birra alcolica, con il quale ci ritroviamo a concordare pienamente, come del resto fa storicamente la stragrande maggioranza dei metallari in tutto il mondo, senza che ciò implichi il diventare necessariamente alcolisti, come vorrebbero far credere i proibizionisti ed i falsi perbenisti.

In conclusione, il disco è grezzo ed essenziale, ma questo non è un male, se lo consideriamo come un ritorno alle origini di un metallo oggi dimenticato, come un vecchio amico che ogni tanto fa piacere ritrovare; i difetti, a nostro parere, sono l'eccessiva ripetitività dei ritmi e la pronuncia di alcune parole inglesi, certamente migliorabile. Consigliamo il demo solo ai metallari più tradizionali, visto che un giovane amante del power sinfonico, privato degli effetti e dei cori con cui quotidianamente si trastulla, potrebbe accusare irreversibili problemi cardiaci nello scoprire com'era l'heavy metal, che abbiamo imparato ad amare proprio grazie alle sue incommensurabili caratteristiche di semplicità ed energia.

70/100


Ictus: Voce
Piero Mammut: Basso
Cic Betamoto: Batteria
Liso: Chitarra

Anno: 2008
Label: Autoprodotto
Genere: Speed Metal

Tracklist:
01. Halfwit Nightmare
02. Death Runs Fast
03. Turbo Metal
04. Holy Beer (Kill the Analcoholic Beer)

Sul web:
Destroy Edgebone @MySpace

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