Shadow Of Soul
The Hidden Memories

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Dopo due demo e un full-leght, uscito per la Videoradio, gli Shadow of Soul ci presentano questo nuovo Mcd autoprodotto, registrato negli SoundFarm Studios di Catanzaro. I vari cambi di line-up hanno fatto si che il sound dei SOS risulti molto variegato, un mix di heavy metal e musica classiche, progressive metal con un sapore di fondo quasi black metal.
Per un certo senso ciò è un bene, fa si che il gruppo non si fossilizzi scopiazzando qua e la, ma ciò comporta anche ad un amalgama di suoni, un rincorrersi di parti completamente differenti tra loro che non possono essere giustificati dallo stampo Death delle canzoni.
Fondamentalmente le idee sono buone, come è buona la tecnica ( a parte qualche problema di armonia), ma tutto ciò non basta a rendere di livello superiore questo prodotto.
In ogni singola song troviamo 4 o 5 spunti, interessanti se presi uno per uno, ma che inevitabilmente si perdono quando si vanno a riunire in una base armonica priva di un concreto filo logico.

Ad aprire in tutta lentezza è " Evil Mother Nature" con un incedere di piano e poi di chitarre classiche per poi esplodere in un potente riffing di elettriche. La voce risulta confusa da un riverbero eccessivo ma in ogni caso il ritornello è orecchiabile e la prestazione di Francesco buona, anche se a volte si inerpica in sentieri di difficile scalatura.
A dare il primo scossone è la velocissima " The Hidden Memories", brano molto energico. Spicca qui la sezione ritmica, veramente molto curata, dati i cambi repentini che caratterizzano la song.
Nota di demerito per i cori finali, dove all'incazzata linea vocale si contrappone un controcoro troppo sforzato.
Il clima diventa più pacato con la semi-ballad malinconica "Ode to Loneliness", ma anche qui la voce mi sembra un po' sotto tono, quasi strozzata.
Buono il lavoro con le chitarre classiche anche se proseguendo il sound si fa meno accattivante e la canzone perde tutto ciò che aveva di bello.
Titolo azzeccatisimo per " Black Blood", che nella parte musicale richiama i Cradle Of Filth di "Ebony Dressed For Sunset" evolvendosi poi in un pezzo potente. Interessante l'intermezzo di tastiera alla Jordan Rudes, peccato che poi l'assolo svii totalmente dall' impostazione del pezzo, che tornerà a farsi vedere in chiusura, dopo vari voli pindarici.
A chiudere il 5pieces è "Demon's Lullaby", dall'inizio melodioso ma sinistro che si muta in un pezzo metallico.
Se all'inizio del pezzo la voce mi aveva colpito per la sua soavità e coesione con la musica, di punto in bianco il caro Francesco mi comincia a strillare, facendomi perdere interesse anche per tutto il resto del lavoro.

Per chiudere, di strada ce n'è ancora molta da fare, sia in fase di song writing che di arrangiamento, anche se credo che i nostri 4 baldi giovani abbiano stoffa da vendere.
La tecnica c' è, l'inventiva pure, resta solo da far legare i vari generi e modellare le songs in base alle proprie possibilità e limiti.
So, che posso essere sembrata leggermente cattiva, recensendo questo disco, ma è solo perchè credo che migliorando qualche piccolo difetto, la band possa riuscire ad entrare nell'olimpo delle band che il nostro bellissimo e sottovalutato sud Italia ci sta regalando piano piano. Quindi come non augurargli il meglio?



Francesco Valente: Voce
Rocco Spinoso: Chitarra
Carlo Capocasale: Basso
Andrea Iorfino: Batteria

Anno: 2007
Label: Autoprodotto
Genere: Heavy Metal

Tracklist:
01. Evil Mother Nature
02. The Hidden Memories
03. Ode To Loneliness
04. Black Blood
05. Demon's Lullaby

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