Renato Zero
Atto di fede

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"Atto di fede" è un progetto a dir poco ambizioso.

Composto da musica e prosa, è strutturato su due cd (per un totale di 20 brani), corredati di un libro nel quale sono raccolti interventi di scrittori, attori, giornalisti e personaggi della cultura italiana (l'elenco lo leggete nella colonna a fianco).
A scanso di equivoci, precisiamo che si tratta di musiche a vocazione squisitamente sacrale, nelle quali, tuttavia, sono riscontrabili retaggi di musica pop e rock, quantomeno negli interventi vocali, giacché sono infatti del tutto assenti strumenti elettrici (basso, chitarra, tastiere) o attitudini ritmiche (batteria), qui sostituiti da orchestre e cori: la Budapest Art Orchestra diretta da Andras Deak, il Coro Internazionale dell'Orchestra Filarmonica della Franciacorta e il coro di voci bianche dell’Istituto Madonna della Neve di Adro. Si segnala, in ogni caso, la presenza di due fiatisti di pregio, di retaggio rispettivamente jazz e classico, quali Stefano Di Battista e Andrea Griminelli.
Si tratta di un lavoro corale che non ha precedenti e che, per questo, può lasciare perplessi. Siamo infatti lontani da ogni dimensione offerta fino ad oggi dall'artista: in passato, egli ha connotato la sua musica di aspetti trasgressivi (negli anni '70), provocatori ('80), rassicuranti ('90), riflessivi ed intimisti (nel nuovo millennio). In quest'opera tutto ciò è assente: impregnata di sacrale impostazione, questa nuova fatica discografica offre un approccio alla musica di stampo intimistico che pare evocare, anzi sublimare, il rituale liturgico nella sua direzione più ascetica.
Forse, in passato (ed è stato proprio Renato Zero a dirlo, nel corso della conferenza stampa tenuta il 6 aprile al Campidoglio), ciò fu tentato, anzi sfiorato, con il brano "Nei giardini che nessuno sa" (e comunque soltanto per ciò che afferisce alle tematiche, non certo con riguardo alle musiche).
Si segnalano, inoltre, anche momenti epici, a tratti sontuosi che - e sembra incredibile dirlo in assenza di strumenti elettrici - sono capaci di offrire spunti ad alto tasso adrenalinico.
Altra novità, l'artista non è il solo a cantare: nell'unico precedente della sua vasta discografia in cui divideva il microfono con altri ("Zerovskij"), egli aveva coinvolto attori, piuttosto che cantanti, pur bravissimi con l'ugola. Qui, invece, è coadiuvato (in alcuni casi, sostituito ex novo), da tre singer veri e propri: Giacomo Voli ("Il mondo dei giusti", "Luce", "Assenze", "La regola eterna", "Grazie Signore"), Lorenzo Licitra ("Angeli qui") e quest'ultimo assieme a Manuele Murè ("Padre mio").
E' anche questa una cosa che, inizialmente, può lasciare perplessi.
In realtà, si tratta di una scelta artistica di grande sensibilità: più che perseguire lo scopo di dare spazio a nuovi talenti, Zero pare voler sublimare al meglio alcuni brani (o alcuni passaggi di questi) evidentemente ritenendosi poco adatto ad una determinata espressività sonora, scegliendo quindi altre vocalità.
Preme inoltre segnalare che, per la prima volta dopo anni, tutti i brani sono da lui firmati mentre i soli arrangiamenti sono demandati al Maestro Adriano Pennino. Fa eccezione il noto pezzo "Ave Maria", l'unica "cover" dell'opera tutta, qui presente in una versione così esteticamente rinnovata che potrebbe, in futuro, entrare di diritto e con una certa ricorrenza nel suo set list dal vivo.
Esteticamente, infine, il prodotto merita analoga attenzione, presentandosi in termini a dir poco accattivanti: la rilegatura con cordonatura all'interno di una copertina rigida e cartonata, contrassegna il prodotto in termini di pregio, sublimandolo con lavorazioni di plastificazione opaca in soft touch, carta patinata da 200 grammi ed titoli e lettering lucidi e/o in rilievo.
A sottoloneare l'unicità di questa oepra, va detto che la stessa non verrà affatto tributata dal vivo: i 4 concerti previsti al Circo Massimo a fine settembre, infatti, omaggiano chiaramente il titolo della precedente fatica discografica che, lo si ricorderà, festeggiava i suoi anni anagrafici (70, oggi 72).
In conclusione, in passato si disse che il già citato "Zerovskij" rappresentava un passo unico e magniloquente, senza precedente alcuno, ma oggi si può senz'altro affermare che Zero ha doppiato se stesso, raggiungendo un altro primato: "Atto di fede" offre un lato personalissimo, quello religioso, in passato appena sfiorato. Egli affronta temi religiosi con ostinata dedizione e rinnovato coraggio, certamente non per inseguire il successo - giacchè, a parere di chi scrive, la tematica religiosa non porta alla notorietà, non è mai foriera di successo (sembra che sia più redditizio criticare Dio, oggigiorno, specie se si tratta di un Dio caritatevole e compassionevole come quello Cristiano) - quanto per intima convizione interiore, evidentemente perseguendo l'unico scopo di arricchire il proprio substrato morale e, de relato, quello dell'ascoltatore.



Artisti coinvolti
Renato Zero: voce
Giacomo Voli: voce
Lorenzo Licitra: voce
Manuele Murè: voce
Arrangiamenti d’Orchestra: Maestro Adriano Pennino
Orchestra: Budapest Art Orchestra
Direttore: Andras Deak

Coro Internazionale Filarmonica della Franciacorta
Coro di voci bianche: MdN est 1519 dell’Istituto Madonna della Neve di Adro (BS)
Direzione cori: Maestro Edmondo Mosè Savio
Stefano Di Battista: sax nel brano “Il miracolo è donna” e Sul pensiero di Domenico De Masi
Andrea Griminelli: flauto sotto il dialogo di Don Antonio Mazzi
Gli Apostoli della Comunicazione
Alessandro Baricco
Luca Bottura
Pietrangelo Buttafuco
Sergio Castellitto
AldoCazzullo
Lella Costa
Domenico De Masi
Oscar Farinetti
Antonio Gnoli
DonAntonio Mazzi
Clemente J. Mimun
Giovanni Soldini
Marco Travaglio
Mario Tronti
Walter Veltroni
Voci narranti
Oscar Farinetti
Pino Insegno
Giuliana Lojodice
Marco Travaglio
Luca Ward
Renato Zero

Anno: 2022
Label: Tattica
Genere: pop, cantautore

tracklist
Benvenuti
Bella diversità
La parola è carità
Il mondo dei giusti
Gioventù liberata
L’anima che ti sostiene
Luce
Migrazioni
Assenze
Il miracolo è donna
La regola eterna
Oltre la vita
L’abbandono
Sono lontani gli abbracci
Padre mio
Angeli qui
Parla con Dio
L’alba del perdono
Grazie Signore
Ave Maria


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