Stefano Cogolo
Eterna Impermanenza

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Stefano Cogolo, polistrumentista e improvvisatore, diplomato in flauto e musica da camera presso il Conservatorio di Santa Cecilia è attivo sia nella produzione di musica antica che contemporanea. Questo album contiene nove composizioni ispirate all’opera del fotografo statunitense Walter Chappell (Portland 1925 – Santa Fe 2000).

Il voluminoso booklet raccoglie alcuni scatti in bianco e nero di Chappell, una delle figure più rilevanti della fotografia del ‘900, che concentrò il suo lavoro sul corpo umano e sulle sue analogie con le forme della natura e alcuni scatti di Blaine Ellis.
Nei lavori di Chappell emerge un’attenzione alle composizioni visive nelle quali corpo umano e cornici naturali si intersecano ma il suo è stato anche uno sguardo anticonformista impregnato dalla visione cosmica della cultura hippie degli anni ‘60-‘70.
I brani di Cogolo si muovono attraversando vari paesaggi sonori che impiegano lessici diversi, da quelli ambientali e meditativi alle ballate folk psichedeliche passando per momenti di improvvisazione di impronta jazzistica. Ogni brano è realizzato con una formazione e un combinato strumentale diverso.

Camera Vision” che apre il lavoro è un brano meditativo costruito su un contrappunto di flauto basso e sassofono soprano sul quale si innescano atmosfere di percussioni ed elettronica. “Figli dei Fiori” è invece un brano costruito su una cellula melodica di flauto al quale si incastrano suoni elettronici e un groove jazzistico di batteria libero e nervoso. “Stones” si sposta su un territorio astratto e sperimentale di intrecci percussivi ed elettronica. “Famiglia nuda con fiori e arpa” è invece una ballata acustica in pieno stile psichedelico anni '70. “Psicotropia” per 5 flauti in sol e percussioni è una composizione astratta tra minimalismo e improvvisazione con echi di musica antica. Su “Corpi” torna nuovamente il sax soprano, con un brano dal sapore nordeuropeo sorretto dai soli strumenti percussivi e dall’elettronica, “Scandal” è una composizione sospesa e astratta eseguita con tre tipi di flauto ed elettronica.
Il disco si chiude con l’atmosfera solare di  “Eterna Impermanenza” e “Poeti” brano in cui un tema basso di flauto serve da sostegno ad un intreccio di cinque voci.
Siamo di fronte ad un lavoro in cui convergono varie influenze e che è sostenuto sia dalla grande preparazione tecnica dell’autore che da un progetto chiaro e autorevole.

Come spesso accade nel nostro paese questo tipo di lavori non coincide con le tendenze e i trend privilegiati dalla stampa specializzata e dal mercato delle musiche “alternative” e molti di questi autori sono costretti a muoversi all’interno dell’underground.
Il mondo della musica improvvisata, della sperimentazione elettroacustica, delle “musiche altre” in Italia contiene innumerevoli esperienze attive sia discograficamente che concertisticamente. Al fianco di Cogolo troviamo al sax soprano Alipio Carvalho Neto, Marco Ariano alle percussioni e all’elettronica, Marco Resovaglio all’elettronica e alle voci Paola Gaudiano, Giovanna Savignano e David Riondino.

Anno: 2017
Label: Terre sommerse
Genere: Jazz, ambient

Tracklist
01. Camera Vision 4:02
02. Figli dei fiori 2:07
03. Stones 4:21
04. Famiglia nuda con fiori e arpa 7:26
05. Psicotropia 5:51
06. Corpi 6:26
07. Scandal 5:22
08. Eterna Impermanenza 4:26
09. Poeti 4:26

Line UP:
Stefano Cogolo: flauti, lowwhistle, chitarra acustica, dulcimer, voce
Alipio Carvalho Neto: sax soprano
Marco Ariano: percussioni, batteria, elettronica
Marco Resovaglio: elettronica, sound engineering
Paola Gaudiano, Giovanna Savignano e David Riondino: voce

 




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