Scritto da Ivan "Martin" Guidone Martedì 28 Settembre 2010 17:58 Letto : 1527 volte
Benché i loro testi siano scritti nell'idioma anglosassone, i Waterwings sono una energica formazione reggiana che – in occasione dell'album d'esordio – confeziona un disco per niente male: Melodrama Of Unfortunate Events – questo il titolo della loro prima fatica discografica – risulta infatti essere ben calibrato e gradevolissimo.
Il disco si apre con “First Act”, melanconico intro strumentale dal vago sapore dark anni Ottanta, seguito a ruota dall'esplosiva “The Oak”, traccia fresca e coinvolgente che mette subito a nudo le qualità del combo, mentre la terza traccia, “Moongravity”, è tanto armoniosa e radiofonica che ci viene voglia di cantarla la mattina presto mentre ci facciamo la barba. La speziata ricettina pop-punk viene applicata dal gruppo anche ai solchi successivi quali “So Empty” e “One By One”, che si rivelano essere perle di granitico punk-rock melodico. Più veloce e "cazzuto" degli altri è invece “Second Act”, sesto episodio del disco tendente più all'hardcore-punk, mentre il successivo, “Nothing To Write About”, ci avvolge nelle spirali dei suoi vorticosi riff chitarristici. L'ottava e la nona traccia, “Believe In Heroes” e “Under The Floodlights”, sono un concentrato di adrenalinici cambi ritmici e di sferraglianti schitarrate che ci intrattengono per bene fino al decimo ed ultimo solco del disco, “Game Over”, che chiude con grinta Melodrama Of Unfortunate Events. Nonostante il fatto che in alcuni momenti del disco si possa percepire la bizzarra sensazione di ascoltare gli Ataris che rifanno a manovella “Boys Of Summer” di Don Henley, concludo la recensione affermando che la giovane e travolgente freschezza esecutiva e compositiva dei Waterwings riesce comunque ad allontanare lo spettro del “già sentito”, rendendo così questo deja-vu musicale quanto mai gradevole e raccomandabile a tutti coloro che amano il punk melodico ed i sottogeneri ad esso affini. 80/100
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Frank: Voce, chitarra Anno: 2009 Sul web: |