Home Recensioni Album Polemica - Keep Your Laws Off My Mind

Polemica
Keep Your Laws Off My Mind

Progetto interessante, questo dei Polemica, quartetto multinazionale che propone attitudini non omologate, attinte a pieni mani dall’undergound post punk e new wave degli anni ’80, seppur con formula adeguatamente aggiornata.

Non omolagata è anche la composizione della band, sia anagraficamente (il membro più giovane ha 23 anni, quello più avanti nel tempo ne ha 52), sia con riguardo al background musicale (vantando, ognuno, trascorsi o studi legati alla improvvisazione e alla musica classica, nonché jazz, ethnic, punk, hardcore), nonché alla perizia tecnica (suonando essi più strumenti ciascuno, peraltro non sempre appartenenti alla compagine rock, come contrabbasso, violino, djembe).

Non omologato è, infine, il formato del supporto discografico con cui si affacciano sul mercato, un disco in vinile rosso la cui stampa è limitata a sole 250 numerate.

Il modus pensandi è chiaramente ispirato al punk, non in quanto a perizia tecnica (giacchè la band sa suonare, e anche bene), e neanche parlando di sonorità (sono spigolosi e incredibilmente asciutti), quanto invece alla durata dei brani, molto contenuta, che persegue il chiaro intento di lanciare un’idea e mai svilupparla completamente, inducendo l’ascoltatore a concentrarsi sui testi, nei quali vengono affrontati argomenti interessanti come razzismo, guerra, politica e mali di una società claustrofobica e isolante.

Antiromantici e antisinfonici, capaci di trasporre in musica almeno un ventennio di temi sociali e concetti interiori (partendo da un certo malessere della Beat Generation fino a giungere al malessere giovanile di quei pochi che, negli anni ’80, fuggivano dall’edonismo sterile tipici del periodo), i Polemica sanno ritagliarsi credibilità e stima, pur perseguendo intenti volutamente distanti dai clamori della classifica, mai illuminati dagli invadenti riflettori della notorietà.

 

2016

LP

Genere: post-rock, post-punk, new wave.

 

Hilary Binder: voce

Giulio Marino: la basso

Zilly: chitarra e synth

Vincenzo Vik Di Santo: batteria

 

 

1. Oh Yeah, That

2. Coffee With Pina

3. The Cold War Is Over

4. Who Am I?

5. Cornucopia

6. The Child

7. The Last Time

8. Anarchy

9. Where Did We Go Wrong?

10. Utopia

11. My Love

12. Side By Side

13. Standing

 

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Sito ufficiale

Soundcloud

Bandsintown

 

 


Non omolagata è anche la composizione della band, sia anagraficamente (il membro più giovane ha 23 anni, quello più avanti nel tempo ne ha 52), sia con riguardo al background musicale (vantando, ognuno, trascorsi o studi legati alla improvvisazione e alla musica classica, nonché jazz, ethnic, punk, hardcore), nonché alla perizia tecnica (suonando essi più strumenti ciascuno, peraltro non sempre appartenenti alla compagine rock, come contrabbasso, violino, djembe).


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