Fir Cone Children
The Age of Blastbeatles

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FÜR DEUTSCH RUNTERSCROLLEN

Di solito dei blastbeats del genere non si accompagnano a frasi come “you make me feel warm when everything is so cold”.
Invece Fir Cone Children, uno dei progetti del musicista tedesco Alexander Leonard Donat, riesce a unire estremi. Chitarre graffianti, distorte, con effetti fuzz, una batteria black metal, melodie pop, un cantato chiaro, ingenuo e dei testi giocosi. Il risultato è l’EP “The Age of Blastbeatles” – un lavoro veloce, rumoroso, un’ubriacatura. Sette brani che sfrecciano veloci come un treno e disorientano con il loro vortice l’ascoltatore – in maniera positiva s’intende. L’EP autoprodotto è disponibile sul sito bandcamp per l’etichetta tedesca Blackjack Illuminist Records, anche questa un progetto di Donat. Il particolare artwork dell’album è opera dell’artista italiano Bernardino Costantino.
Un pregio di Fir Cone Children è l’abilità a passare, quasi scivolando, dai momenti più duri, distorti e disturbanti a passaggi malinconici e morbidi, che spesso ricordano filastrocche per bambini, come ad esempio nei brani “The Age of Blastbeatles” e “Turn Around”. Si creano così delle pause, degli istanti che si accordano perfettamente con i testi e con la forza sonora dei punti più crudi.
“From Afar” convince con le chitarre piacevolmente distorte che ricordano una versione velocizzata dei The Jesus and Mary Chain. La melodia della voce leviga i momenti più spigolosi, in modo da rendere il suono più morbido e leggero. Si sente anche molto l’influenza del punk, soprattutto in pezzi oldschool come “Number One”.
Il berlinese Donat dimostra con canzoni come “Marsian” o “Who Surrounds You?” che anche numeri più tranquilli rientrano nel suo repertorio. “Marsian” è caratterizzata da un ritmo staccato e un suono Lo-Fi dissonante ma piacevole. Le chitarre cristalline all’inizio del brano, molto bello, “Who Sorrounds You” creano un’atmosfera luminosa e sognante. Il pezzo si contraddistingue dagli altri per il suo sound pulito, molto wave.
La canzone, di nuovo più selvaggia, “Marz & Lailz” è forse uno degli esempi migliori per descrivere l’atmosfera di questo lavoro. Il brano è veloce, ruvido e al tempo stesso lieve, il testo è come un gioco. “Marz and Lailz are on the run having epic adventures“, canta Donat e questo è proprio quello che si prova ascoltando Fir Cone Children. Ci si sente come nel mezzo di un flusso di coscienza denso e fittamente intrecciato, l’ascoltatore gusta un’avventura immaginaria tra distorsioni, beats veloci e violenti riff. Donat crea una sorta di shoegaze punkeggiante, furioso e vivace che rapisce all’istante e trasmette con un’energia positiva, quasi euforica che rimane anche dopo l’ascolto.

Anno: 2016
Label: Blackjack Illuminst Records
Genere: Shoegaze, noise, postpunk, dreampunk

Tracklist:

01. The Age Of Blastbeatles
02. From Afar
03. Marsian
04. Turn Around (Rock Version)
05. Number One
06. Who Surrounds You?
07. Marz & Lailz

Formazione:

Alexander Leonard Donat

DEUTSCHE VERSION - http://www.prettyinnoise.de/fir-cone-children-age-blastbeatles.html 

Das Ergebnis ist die EP „The Age of Blastbeatles“ – schnell und noisey, ein Rausch. Die komplette EP gibt es auf Bandcamp auf dem Label Blackjack Illuminist Records. Sieben Tracks, die wie ein Zug vorbeirasen und den Hörer mit einem Wirbel positiv desorientieren.
Sehr schön ist es, wie Fir Cone Children immer wieder schafft, aus den härteren, verzerrtesten und verstörendsten Momenten herauszukommen, um in melancholische und sanfte Passagen zu gleiten, die oft – wie zum Beispiel im Opener „The Age of Blastbeatles“ oder „Turn Around“ – fast wie Kinderlieder klingen. Es sind Pausen, Augenblicke, die perfekt zu dieser Wucht und auch zu den Lyrics harmonieren. „From Afar“ überzeugt mit den sehr schönen und verzerrten Gitarren, die immer wieder an The Jesus and Mary Chain erinnern – nur mit viel mehr Speed. Die Melodie des Gesangs schleift die Kanten ab und lässt alles weicher und verspielter klingen. Viel Punk erklingt in der EP, wie in dem Old-School-artigen „Number One“.
Mit Songs wie „Marsian“ oder „Who Surrounds You?“ zeigt der Berliner Musiker, dass er es auch ruhiger kann. „Marsian“ hat einen abgehakten Takt und einen sehr angenehmen, dissonanten LoFi-Sound. Die klaren Gitarren am Anfang des wunderschönen „Who Surrounds You?“ kreieren eine leuchtende, verträumte Atmosphäre. Der Song unterscheidet sich von den anderen mit seinem saubereren Wave-Sound. Der wieder wildere Track „Marz &Lailz“ steht vielleicht am besten für die Stimmung dieses Albums. Der Song ist schnell, kratzig und doch sanft, der Text ist wie ein Spiel. „Marz and Lailz are on the run having epic adventures“, singt Alexander und das ist auch was man beim Hören fühlt. Der Hörer ist wie mitten in einem dichten, ineinanderfließenden Stream of Consciousness und genießt diese imaginäres Abenteuer aus Verzerrungen, schnellen Beats und brachialen Gitarrenriffs.
Mit diesem Solo-Projekt schafft Alexander Leonard Donat (Vlimmer, Feverdreamt) eine Art rabiaten, punkigen Shoegaze, der einen wegbläst und einen mit einer positiven, fast euphorischen Energie zurücklässt.

 



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