Home Recensioni Album Auringon Hauta - Muinaisia Muisteloita, Noita Syntyjä Syviä

Auringon Hauta
Muinaisia Muisteloita, Noita Syntyjä Syviä

Non c'é dubbio che sono un fan del suddetto gruppo sin dagli esordi di 10 anni fa, tempi dei primi demo e dei cd (2 per l'esattezza) prima di cambiare nome da Solgrav in Auringon Hauta (tradotto letteralmente la tomba del sole), questa band finnica si é sempre concentrata su sonorità epiche e votate al metal estremo ed anche aggressivo, ma con un tocco di genialità a tratti disarmante. Le coordinate musicali dagli esordi ad oggi sono un poco cambiate, se in passato avevamo un mood più estremo e ruvido, seppure reso etereo dal concept e dalle orchestrazioni pagan-folk (infatti allora li definii sporchi, aggressivi, fieri, orchestrali, malvagi, folkish, taglienti ed acidamente epici in un sol colpo) oggi li incanalerei su un sound più easy listenig e certo capace di un approccio ancora più minimalista, tutto creato a puntino per avere un'aura più epica e goliardica possibile, ma senza cadere nell'ampollosità del filone pagan folk metal oggi in auge.
Diciamo che ci troviamo di fronte ad un excursus tra puro black metal ed ethnic/folk tutto marchiato a fuoco da forti influenze dal Finnish style tradizionale al cantato runico condito da accompagnamenti nei quali vengono utilizzati ben 20 differenti strumenti, assieme ai classici metal-rock anche strumenti tradizionali della loro terra quali il Kantele, Jouhikko e tanti tipi di flauti e percussioni tradizionali.

Le tematiche sono epiche naturalmente e si rifanno alla cultura folkloristica nordica con riferimenti specie alle leggende e storie del loro paese natio ed i testi sono rigorosamente in finlandese antico, e questo linguaggio é l'unico capace di rendere meglio l'idea 'folk' indigena di base del combo.

Il cd é correlato di bellissimi brani coinvolgenti, il feeling oscuro e goliardico al medesimo tempo, ed è la fierezza la prima cosa che viene in mente ascoltando i cori, gli arrangiamenti acustici accompagnati dallo scacciapensieri e dal flauto, con percussioni marziali e tribali mosse da passione infuocata che va dritta a centrare il cuore. Gli Auringon Hauta sono bravi a mischiare le carte ma senza esasperare e sconvolgere la loro linea di pensiero, brani epici e ruvidi si alternano o addirittura si fondono, lasciando presagire cose ottime per il futuro.

Certo il loro sound attuale risulterà ostico per molti ascoltatori estremi ma se ci si lascia coinvolgere ed appassionare abbastanza non si resterà scontenti, già dal primo brano si capisce che, dopo una breve intro, non si può scappare dal concetto primario di musica per palati più fini, "Veden Loihtu" si impone subito con il suo riffing accattivante le guttural vocal recitate e la chitarra solista liquida e scorrevole come un fluido agghiacciante scaldato dalle fiammate ritmiche e tribali e le sferzate di un attento lavoro batteristico, addolcita dalle vocals femminee e sognante nel suo incedere ipnotico.

Mentre con la "Oluen Synty" il connubio folk e metal è più evidente, batteria, chitarre strumenti a fiato e scacciapensieri tutto concentrato in un inno tradizionale ma moderno, come una narrazione rituale, ottimi gli innesti di Kantele (strumento tradizionale in Finlandia) e arpa a bocca che spaccano quel solito e noioso epic metal odierno creando un nuovo concetto, che si lascia ascoltare e interiorizzare già dal primo ascolto a differenza di molti ostici act dello stesso genere.

La traccia é abbastanza lunga e ripetitiva ma non stanca per niente, 5 minuti e ventinove secondi di spensieratezza pagana.
Ed é il tempo di "Mittelö", una traccia aulica, ritmi blandi di tamburi e flauto, chitarre acustiche e voci, voci basse che narrano etniche gesta proprie della mitologia runica Careliana così come in tutto Muinaisia Muisteloita, Noita Syntyjä Syviä, ma dal canto suo diversa dalle altre song, certamente da da diga al resto del disco che da qui in poi si alterna tra brani monolitici ed altri più scorrevoli, alcune volte gli Auringon Hauta si fanno trascinare dal feeling sinfonico e metal arrembante, ma sono solo sporadici riff impazziti che danno un senso migliore ad alcuni accenti della struttura musicale dei brani e credo delle tematiche affrontate, di fatto in "Imatran Impi" potrete trovare qualcosa che si avvicini alla normalità, con piano forte e tastiere voce grossa e gutturale, voce femminile e sognanti ghirigori di a la Dimmu Borgir se vogliamo fare un paragone esagerato.

Se poi parliamo di "Köyry-yö, Juhlayö" passiamo da tutt'altri lidi, é il pezzo più originale del set, una marcia narrante bella distorta, dove stranezza e ricercatezza trovano un punto di contatto, é un pezzo istrionico, geniale nella sua essenza da vedere magari anche accompagnato con il video ideato già 2 anni or sono, non vi dico né svelo nulla perché é un pezzo metal che non é metal ... da ascoltare e giudicare, credo che vi imbarazzerà ed ... ipnotizzerà con la sua fosca atmosfera oscura. Con la successiva "Raudan Synty, Osa 1" le prospettive ed orizzonti si allargano, acustica e lenta sino alla malinconia ma suadente e delirante al medesimo tempo, a chiudere l'album ci pensa poi "Vaka Vanha Väinämöinen", con stille plumbee e molto struggenti dall'amaro retrogusto non poco triste e lacrimevole e voci bassissime recitate ad accompagnare le note di chitarra elettrica distorta che poi lasceranno lo spazio alla finale acustica. Questo è un disco che girerà a rotazione nel vostro stereo se avete un minimo di gusto musicale.
Il disco sarà molto appetibile per i folk metal lovers ma credo che non risparmierà anche qualche metal fan open minded e vorrei sottolineare la cura e la forte immagine simbolica della cover frontale.

97/100


Niko Kuljuntausta: Voce estrema, basso
Taneli Kejonen: Chitarra
Janne Väätäinen: Chitarra, Kantele, voce pulita, flauto
Lari Hammarberg: Batteria, piano

Anno: 2010
Label: CCP Records
Genere: Black/Folk Metal

Tracklist:
01. Alkusanat
02. Veden Loihtu
03. Oluen Synty
04. Mittelö
05. Otson Synty, Osa 1
06. Otson Synty, Osa 2
07. Imatran Impi
08. Köyry-yö, Juhlayö
09. Raudan Synty, Osa 1
10. Vaka Vanha Väinämöinen

Sul web:
Auringon Hauta

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