Angellore
Errances

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I nostri 'francesini' sono un ottimo gruppo di etereo gothic metal decadente ed atmosferico con innesti neoclassici, mi son piaciuti davvero perché non annoiano e variano la propria proposta senza snaturare la nicchia di influenze che li contraddistingue.
E con “Shadow Of Sorrow” si finisce, pezzo monumentale con sprazzi di metal moderno e quasi nord europeo, il disco piacevole e come dicevo vincente, che non annoia e che anzi tiene ben svegli e attenti sino alla fine, certo parlo io che comunque apprezzo un filone di questo stile musicale (con precisione il doom gothic metal primordiale) ma se vi dico che questi Angellore non mi disturbano affatto abbiate almeno la curiosità di dar loro una chance.“Errance”, breve intermezzo semi-acustico introduce “...Where Roses Never Die... “ brano che inizia lentamente, che si fa largo tra lancinanti ma possenti note teatrali che alternano pianoforte e chitarroni accompagnati da un'atmosfera catartica e rarefatta, merito anche delle vocals stavolta in pieno stile doom dark metal, raschiate e pulite nel finale, ed è qui che mi sovvengono i Lacrimosa di Tilo Wolff e Anne Nurme seppure più pesanti.

Il brano in questione gioca sul chiaro/scuro, il ruvido fagocita la rilassate ma fosche melodie, un gioco di canto pulito, growl e vocalizzi femminili prende, assale e possiede al primo acchito ...Walran, Rosarius, il batterista Ronnie con l’utilizzo di session alla voce femminile e al violino si gettano a capofitto nell'abissale mondo plumbeo del gothic metal, facendone una loro icona e aprendo la loro creatività al nero orizzonte della malinconia eterna della natura ingrata/matrigna e opprimente nei confronti del genere umano e animale, e se volete capire il senso di questo genere dovrete ascoltare almeno una volta il loro brano: "I Am the Agony".Il duo francese, invece di perdersi in un mare di scopiazzature si concentra sulla forma e sullo stile vecchia maniera abbellito da un sacco di sfaccettature e feelings diversi a seconda della tematica del brano, in questo caso giocano a loro favore le fresche menti essendo essi giovanissimi nonostante il cd in questione non sia altro che un excursus nella loro carriera iniziata nel 2007, infatti il primo brano del cd Dans Les Vallées Éternelles risale al loro ep del 2009, mentre “Weeping Ghost” è addirittura il loro primo brano edito in assoluto presente nel primo demo 'Ambrosia', e così scendendo lentamente, ma in modo imperituro e senza cadute di stile, verso la fine, con “...Where Roses Never Die... “ unico brano inedito che dimostra il crescendo della band verso uno stile definito e proprio di un gruppo con la voglia di evolversi nel genere che ama e di cui aspira essere totalmente capace e padrone.

Un disco questo di assoluto spessore, che niente ha da invidiare ad alcune band di caratura mondiale con certo molti margini di miglioramento direi obbligatori dopo questo bel debut, data la disinvoltura con cui si sono cimentati in questi 7 brani di durata media di 5/6 minuti che mai stancano e lasciano a bocca aperta perché poco prevedibili e molto emozionanti senza quel martellante chiodo di Déjà vu che spesso colpisce le giovani band inesperte...Gli Angellore con Errances toccano apici che nessun gruppo mai si sognerebbe alla prima release (certo i 3 di strada ne hanno fatto con ben sette uscite precedenti tra demo, ep e split) dimostrandosi gia maturi e capaci di mescolare le carte con perizia e gusto da veterani, e musicisti atti a maneggiare con maestria i loro strumenti, usando tante idee per impreziosire la parte scheletrica dei loro lineari brani, tutti facili da memorizzare e piacevoli all'udito anche nelle parti barocche e più ruvide e pesanti.La malinconia delle chitarre ed il vero e proprio amore per la melodia sofferta, un uso delle voci molto particolare e ben dosato sono le armi in possesso del trio, capace di colmare molti spazi vuoti con magnifici innesti strumentali e qualche assaggio di metal trionfante e fascinoso condito ottimamente da una registrazione pulita e bene bilanciata.

Per questo basta ascoltare il primo brano del set Dans les Vallées Éternelles. Tra le loro influenza annovererei My Dying Bride, Type O Negative, While Heaven Wept, Empyrium, THEATRE OF TRAGEDY, Lacrimosa, Castle, e come da loro stesso ammesso gli svedesi Saturnus, vera e propria ragione della nascita del loro progetto.Ed infatti è la maestosità dei loro pezzi che mi ha impressionato e l'aggressività incisiva di alcuni pezzi, dimostrazione lampante di come si possa suonare gothic moderno senza per questo essere troppo lamentosi e prolissi, al contrario qui ci sono pezzi monolitici che si modificano e trasformano con musicalità e una massiccia dose di epici passaggi  senza disdegnare anche gli intermezzi acustici e avvolti dalla nebbia.

70/100


Ronnie: Batteria
Walran: Voce, tastiere
Rosarius: Chitarra, basso, voce, tastiere

Anno: 2012
Label: Aural Music/Dreamcell 11
Genere: Neoclassical/Gothic Doom Metal

Tracklist:
01. Dans les Vallées Éternelles
02. Tears of Snow
03. I Am the Agony
04. Weeping Ghost
05. Errance
06. ...Where Roses Never Die...
07. Shades of Sorrow


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