Adrian Belew
Lone Rhino

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Lone Rhino rappresenta perfettamente quello che è Adrian Belew, il polivalente chitarrista dei King Crimson, che senza alcun ombra di dubbio ha scritto lunghe pagine nella storia della musica e del Rock. Belew parallelamente all'esperienza Crimsoniana affianca la propria produzione solista, risultato di una enorme crescita musicale oltrechè di una smisurata vena compositiva, generata proprio dal forte impegno di questo musicista nel collaborare a fianco di altri musicisti. E' da queste esperienze che trae spunto per comporre, e in Lone Rhino si noterà bene come variegate sono le correnti che confluiscono in questo stupendo lavoro. Siamo negli anni '80 e Belew respira l'aria d'influenza di questo periodo, ma è in grado di servirsi dei tipici suoni elettronici in maniera geniale senza cadere nel banale come testimoniano i brani Big Electric Cat ove il suono duro della chitarra riproduce i versi volutamente distorti di un gatto, e Man in The Moon in cui i ritmi tipici della batteria elettronica sono accompagnati dai sounds sperimentali che Belew ama sviluppare. Si passa successivamente ad un ritmo rockeggiante come in The Momur certamente debitore dei ritmi Beatlesiani più frenetici, corredati dall'isterico suono del sax, senza dimenticare l'amata forzatura su pedali e distorsori nonchè del poco ortodosso utilizzo delle manopole dell'amplificatore.
A fianco a questi abbiamo brani particolarmente coinvolgenti come Stop It, Swingline e Addidas in Heat, in cui facilmente si possono ritrovare molti elementi Zappiani come la sezione corale-scherzosa e l'andamento piuttosto giocoso.

Naive Guitar e Hot Sun sono pezzi più Crimsoniani, soprattutto il primo in cui Belew sembra ricordare i soundscapes Frippiani dalla forte cromaticità e presentano un andamento piuttosto compassato per poi avvicinarsi ai riff più vicini a Sartori in Tangier (Beat) e Matte Kudasai (Discipline), non a caso siamo proprio in quegli anni. Il brano che merita una certa attenzione è proprio The Lone Rhinoceros, in cui Belew mostra uno degli elementi che lo caratterizzano di più, l'amore per la numerose possibilità onomatopeiche della chitarra. Il ritmo piuttosto cadenzato di questo pezzo sembra proprio far apparire all'orizzonte il maestoso avanzare di un gruppo di rinoceronti il cui verso viene riprodotto dalle funamboliche dite di Belew che ancora una volta fa ampio ricorso alla leva e alla distorsione.

Il musicista si congeda con circa un minuto e mezzo di accompagnamento melanconico del piano affiancato dal suono della chitarra-rinoceronte che emette per l'ultima volta il suo verso il vuoto. Con questo robusto lavoro, Belew ha saputo dimostrare come si può "sopravvivere" agli anni ottanta, facendo ricorso ai suoi caratteri più tipici ma ricavandone un risultato del tutto originale con annessi numerosi spunti sperimentali e sonori che verranno ripresi successivamente e che tutt'ora anche in Side One,Two e Three si possono ritrovare.

75/100

 

 

 

 

 

 

 

 


Adrian Belew: Chitarra, effetti, voce, percussioni, arrangiamento, batteria
J. Clifton Mayhugh: Basso, chitarra, voce, basso fretless
Audie Belew: Piano, tastiere
Christy Bley: Piano, voce, tastiere
William Janssen: Sax, voce, sax baritono, sax alto

Anno: 1982
Label: Gott Discs
Genere: Rock

Tracklist:
1. Big Electric Cat
2. The Momur
3. Stop it
4. The Man In The Moon
5. Naive Guitar
6. Hot Sun
7. The Lone Rhinoceros
8. Swingline
9. Adidas In Heat
10.Animal Grace
11.The Final Rhino

Sul web:
Adrian Belew

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