AC/DC
Black Ice

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Ci sono voluti 8 anni di silenzio quasi assoluto a queste leggende dell’hard rock mondiale per dare un seguito a quel Stiff Upper Lip del 2000, disco calibratissimo e “morbido”, che li vide rinascere per l’ennesima volta e li riportò all’attenzione del grande pubblico, proprio quando che lo status di “dinosauri” della musica dura era dietro l’angolo. 

In questo lasso di tempo, la band ha intrapreso solo un tour per il globo, Angus Young e Malcom Young si son fatti vedere qualche volta come special guest (vedere Rolling Stones in Canada nel 2003), poi silenzio assoluto. Questo mutismo fu in parte interrotto quando nel 2005 firmarono un contratto con la Sony\BMG, che non solo si preoccupò di ristampare in digipak tutti i compact disc della band, ma ha anche attuato un lavoro di recupero dal vhs al digitale (cioè dvd) non indifferente, immettendo sugli scaffali dei negozi praticamente almeno una “nuova” uscita per anno. Ma tutti aspettavamo dei pezzi inediti, ed adesso, siamo accontentati.

Premessa: in Black Ice non ascolterete niente di particolarmente stupefacente, niente di nuovo (ma questa non è una novità), niente che vi possa far sobbalzare dalla sedia inneggiando ai bei tempi che furono, ma vedendo i dati anagrafici dei 5 australiani c’è comunque da fare un plauso per la verve è l’attitudine ancora intatta. Insomma: "die hard", duri a morire.
L’album parte alla grande con “Rock’n’Roll Train”, primo singolo estratto che gode di un power chord contagioso ed il classico ritornello antemico della quale gli Ac/Dc, almeno in campo hard rock sono ancora indiscussi maestri. “Skies On Fire” allenta un po’ la presa e flirta più col blues, ma è ottima per denotare il grande stato di forma di Brian Johnson, meno cartavetrato rispetto all’ultima prova e più propenso a modulare e modellare la propria voce in favore di ritornelli molto contagiosi (vedere l’ottima “Big Jack”). La perla della raccolta però va ricercata in “Anything Goes”, splendido pop melodico dove le armonie chitarristiche si fondono ad una vocal linee leggera e epidemica. “War Machine”, la canzone più dura dell’intero lotto ( a molti verrà in mente una versione aggiornata di “Givin’ The Dog A Bone”) mette in mostra una ritmica dinamica e ruggente, con anche un assolo di Angus Young di pregevole fattura.
La produzione, affidata a Brendan O’Brien (famoso per il suo lavoro con i Pearl Jam) garantisce un disco molto affilato ed a tratti anche cupo (la title track, “Decibel”), dando cosi una nuova linfa alle composizioni, come detto sopra, nel passato più recente assai leggera.
Il riff di “Smash’n’ Grab” ricorda molto quelli secchi di Flick Of The Switch, mentre quello di “Spoolin’ For A Light” riecheggia quello di That’s The Way….
Il disco in questa fase risente di un calo a livello qualitativo, almeno a parare di chi scrive, interrotto solo da “Wheels”, che sarà sicuramente uno dei must dei prossimi live della band; detto questo, per recuperare un pezzo degno di nota arriviamo alla numero 11 con “Stormy May Day”, che sin dal titolo propone in vena malinconica un rock\ blues classico e graffiante. “She Likes Rock’n’Roll” è il solito manifesto a favore dell’altro sesso, mentre “Money Made” si fa apprezzare per un testo ben steso mentre la successiva “Rock’n’Roll Dream” si mantiene ancora su territori abbastanza sognanti ed eterei, dove la chitarra ritmica di Malcolm Young emette le solite note per tutto il pezzo ed il basso tesse una trama perfetta per i pochi rintocchi di batteria prima di incendiarsi e colpire duro col proseguire della traccia.
Rocking All The Way” non stupisce più tanto, anzi, pare fungere da semplice riempitivo, mentre la già citata title-track con ancora un rifferama della premiata ditta Young incisivo e poderoso, chiude le danze.

In definitiva il “ghiaccio nero” degli Ac/Dc, pronto a sciogliersi sui fan durante la prossima leg mondiale, ci consegna un gruppo di 60enni che non ha di certo intenzione di lasciare tutto al caso, anche se l’idea finale è più quella di un prodotto buono come pretesto per ripartire in tour, che per aggiungere un qualcosa di incisivo nel repertorio già pieno zeppo di grandi classici della musica moderna. Un disco che merita ampiamente la sufficienza e che farà sicuramente felici tutti i fan della band, ma potrebbe far ricredere anche chi, nel loro logo oggi intravede una semplice macchina ripetitiva e scontata. Signori, non era possibile ricevere come back migliore (quindi, notando la valutazione sotto sta a voi decidere se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto), preparatevi ad alzare al massimo i volumi del vostro stereo, indossate una divisa da scolaretto, un cappellino di color bordò e fate air guitar in santa pace, è giunta l’ora della messa elettrica, amen.Brani suggeriti: Rock’n’Roll Train, Big Jack, Anything Goes, Wheels, Stormy May Day, Rock’n’Roll Dream

68/100


Angus Young: Chitarra solista
Malcom Young: Chitarra ritmica
Brian Johnson: Voce
Cliff Williams: Basso
Phill Rudd: Batteria

Anno: 2008
Label: Sony BMG
Genere: Hard Rock

Tracklist:
01. Rock’n' Roll Train
02. Skies On Fire
03. Big Jack
04. Anything Goes
05. War Machine
06. Smash’n’Grab
07. Spoilin’ For A Fight
08. Wheels
09. Decibel
10. Stormy May Day
11. She Likes Rock N Roll
12. Money Made
13. Rock’n’ Roll Dream
14. Rocking All The Way
15. Black Ice

Sul web:
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